anno 827. 155 brevissimo tempo, eh’ Eugenio II sopravvisse, non gli permise di pigliare ad esame l’appellazione del patriarca gradese. Neppure il papa Valentino, succeduto ad Eugenio, nell’ agosto dello stesso anno 827, ma che non visse sulla santa sede che quaranta soli giorni, potè occuparsi di questo affare. Ne fu adunque riservato il giudizio al successore Gregorio IV, il quale dopo di lui sali sul soglio pontificale. E qui nuove dubbiezze ed oscurità ci si presentano negli storici. Pare, che questo papa prestasse orecchio alle querele di Venerio e prendesse molto interessamento per lui : nulla per altro apparisce eh’ egli vi abbia deciso. Esiste anzi un diploma dell’ imperatore Lodovico II, dal quale si sa, che Gregorio IV, vinto finalmente dalle importune istanze del patriarca Massenzio, decretasse, che i vescovi dell’ Istria lo dovessero riconoscere per loro metropolitano : ha questo diploma la data di Pavia, il primo giorno del novembre dell’ anno 859. D’ altronde, i partigiani della sede gradese, o per non sapere, o per non volere conciliare i fatti con questi storici documenti, negano fede al diploma e persino agli alti del concilio di Mantova (1), spacciandoli per ignoti agli autori sincroni ed a guelli, che scrissero le vite dei papi, e dicendo, che tardi sortirono fuori da’ polverosi ar-chivii dove giacevano sconosciuti da lunga età (2). Fatto è ; e ce ne assicurano le antiche cronache ; che il papa Gregorio IV ammoni Massenzio, benché indarno, a lasciare in pace il patriarca di Grado (3) ; che, morto Massenzio, il suo successore Andrea ripristinò (i) L’estensore delle Notizie ecclesiastiche di Venezia, durante la Repubblica., inserite nell’opera municipale Venezia e le sue lagune, si affaticò a dimostrare per diritto, come suol dirsi, e per rovescio, che questo concilio è falso ed immaginario, inventato in secoli posteriori, ecc., ecc. La sola carta dell1 appellazione di Venerio al papa è bastevole a dimostrare la realtà del concilio mantovano; sul che non voglio qui trattenermi, riserbandomi a smentire ad una ad una tutte le esagerazioni di lui, in ossequio della dignità patriarcale di Venezia, erede della gradese, nella mia storia di queste diocesi, la quale forma parte dcl-l’opera, che sto pubblicando sulle Chiese