273 folla concorsi, come ci concorreremo ora che col vostro archetto v’ avete fatto, benché tardi, una sì nobile raccomandazione. Ciò che maggiormente sorprende nell’arte maravigliosa del giovane sonatore, è questo, che nelle più ardue difficoltà ei non perde di vista il miglior effetto del suono e del sentimento : sempre 1’ e-guale intonazione e sicurezza, sempre l’eguale forza, la più esatta misura, la più spiccata nettezza e precisione, alternata con la dolcezza del canto, onde le più spaventose difficoltà per lui non sono altro che 1’ ordinaria musicale e-spressione a ottenere un effetto. Ei non si crea le difficoltà soltanto pel piacere di dire l’ho superate ; non si vede quanto gli costano, e 1’ a-nima non riceve solamente l’impressione della sorpresa, ma quella della soavità e del diletto. Vi fu a tal punto un tal profluvio, un tal subisso di note ; a tal altro un sì rapido passaggio dagli ultimi acuti alle note più profonde, che non si comprende come le dita possano esser sì pronte o sì ratta corra la mano tutta la non piccola estensione della tastatura. In questi passi ha più del prodigio che della maestria. I professori ne furon rapiti : vi sono certe altezze nelle arti, certe privilegiate na-