368 LIBRO III, CAPO XX. beni (1). Dal che é manifesto, che la flotta veneziana doveva essere molto poderosa, perchè altrimente non avrebbe potuto con tanta facilità ridurre a freno i normanni, ch’erano già stati ed erano tuttavia il flagello e il terrore dei saraceni e dei greci. Non occorre, eh’ io qui mi fermi a narrare i gravi e funesti avvenimenti, che afflissero lungamente il sacerdozio e l’impero, sì per la soverchia protezione, che il papa Gregorio VII concesse a Koberto Guiscardo, di cui poco dianzi ho fatta menzione, e sì per le sue controversie coll’ imperatore /irrigo IV. Di ciò tutte le storie hanno parlato: io qui non dirò se non quanto ha relazione colla repubblica di Venezia. Tra le tante sciagure, di cui deplorava gli effetti il greco impero, quella altresì 1’ opprimeva delle intestine discordie. Perchè quando Niceforo Cotoniate ebbe tolto la corona a Michele Parapinace, questo principe spodestato venne in Italia ad implorare 1’ assistenza di Roberto, il quale aveva già strappato ai greci tutta la Puglia, e cercava ogni dì nuova strada per ingrandirsi. Roberto inviò l’imperatore Michele al pontefice Gregorio VII, il quale scomunicò Niceforo, e diede facoltà a Roberto di spogliarlo dei suoi possedimenti di là dal mare. Nè lardò il Guiscardo a valersi della concessagli facoltà : lasciò in Italia il suo figliuolo Ruggieri, e coll’ altro suo figliuolo Boemondo s’ imbarcò verso 1’ Epiro ; condusse insieme anche il profugo imperatore, ed ivi giunto con una flotta di cent’ ottanta legni, strinse d’assedio la città di Durazzo. Vogliono alcuni (2), che tutto questo intreccio di avvenimenti sia stato lavoro della scaltrezza di Roberto, il quale cercava un pretesto per assalire più da vicino l’impero greco, e portare ad essi la guerra nel proprio loro paese. E dicono, eh’ egli perciò « fece prima comparire di qua nella Puglia un uomo, che spaccia-» vasi per Michele imperatore già deposto e fatto monaco e a lui (i) Ili ciò fanno menzione, oltreché spala nella sua Cronica. gli storici nostri, anche i greci, come Zona- (a) Anonim. (li Bari, presso Pcregr. ; ra ne'suoi Annali, tnn). II, e Lupo proto- Ann. Cornn. in Alex., lib. Ili, cap. Xlll,