156 LIBRO II, CAPO VII. la questione, e che il papa Sergio II diresse lettere ad ambidue i patriarchi, per esortarli ad accomodamento scambievole, finché si fossero presentati personalmente ad esporre le proprie ragioni dinanzi al concilio ecumenico, che sfavasi per raccogliere ; ma che questo concilio non ebbe più luogo, perchè il papa Sergio fu prevenuto dalla morte (1). E poi falso ciò che racconta la cronaca aquilejese, essere stato raccolto il concilio generale, ed esservi stata decretata la preminenza non solo, ma la giurisdizione altresi della chiesa di Aquileja sopra quella di Grado, ed essere state assoggettate all’ a-quilejese le suffraganee dell’ Istria. Di un siffatto concilio non fanno menzione né il Dandolo, nè il suindicato diploma di Lodovico II ; né certamente gli ecclesiastici scrittori ricordano celebrato in quel giro di tempo verun concilio ecumenico (2). E sebbene in questa controversia abbia preso grande parte l’imperatore, sì perchè l’Istria dipendeva da lui, e sì perchè lusin-gavasi di poter diventare padrone di Grado ; tuttavolta il patriarca di Grado dimorava tranquillo sulla sua sede, la quale tra i recinti si trovava dell’ indipendente repubblica. Perciò i successori di Venerio ricevettero sempre dai sommi pontefici il pallio metropolitico, in segno della loro giurisdizione ; la quale, per verità, non potevano essi esercitare, che sopra i vescovi del dominio veneto : gli altri dell’ Istria vollero continuare ad essere soggetti all’ aquilejese. Ma non andò guari, che a queste controversie non prendesse parte il governo a difesa e a tutela della pubblica tranquillità. I patriarchi di Aquileja, dopo la metà del nono secolo, e piuttosto circa 1’ anno 880, avevano incominciato ad avere colla spirituale anche la temporale giurisdizione, e perciò minacciavano di ottenere colle armi ciò, che loro si contrastava dai prelati di Grado colla sola opposizione delle apostoliche discipline e dei canoni. Ed (1) Dandol., lib. Vili, cap. 4- sma dei tre Capitoli, siecome pure il (2) \ edansi per tulle queste contro- Gallicciolli, tom. IV, pag. 12 e seg., il Ten-versie intralciate il p. de Kubeis, Monum. tori, tom. IV, pag. 199 e seg., e il Filiasi, Eccì Aquilejen. ed il Berretta, nello Sci- tom. VI, pag. 28 e seg.