i 68 LIBRO II, CAPO XI. tenere tributaria ai loro interessi una metà dell’ Italia, oltre ai popoli di là del mare, i quali pur possedevano o marittime o minerali saline. Nè valse, che non di rado contro i veneziani si movessero questi, per ¡sgravarsi da un tanto giogo. Dalle saline di Co-macchio e di Cervia nulla potevano ritirare nè i marcheggiani, né i romagnoli, perchè squadre di barche armate scorrevano continuamente il golfo, ed altre barche armate chiudevano dalla parte del mare tutte le foci dei fiumi, per impedire che qualsifosse legno d’ altra nazione vi s’internasse a farne il commercio. E sebbene dalla parie di terra avrebbero potuto gli altri paesi approfittare delle saline non veneziane ; tuttavia la sagacilà dei nostri aveva loro suggerito a far sì, che nessuna nazione potesse mai da verun altro luogo ottenere sale nè migliore nè a più buon prezzo del veneziano : cosicché, mentre i principi stranieri volevano costringere i proprii popoli ad astenersene ; i popoli se ne lagnavano altamente per la notevole differenza e di prezzo e di qualità, che trovavano nel loro, rimpetto a quello dei nostri. Anzi ne comperavano eglino stessi da tutti i paesi, che ne possedevano ; e poscia lo manipolavano in guisa da renderlo grato e opportuno, a tenore dei vari genii e delle varie occorrenze dei popoli, con cui ne facevano traffico. E vi riuscivano così bene, che i genovesi, benché a portata di poter fare altrettanto, non erano in grado di darlo a prezzo sì basso e di qualità sì aggradevole. Perciò tutta la Lombardia, il Monferrato, il Piemonte ; in somma, dall’Adriatico alle Alpi ; traevano il sale esclusivamente dai veneziani. Non è un mezzo secolo (I), che nello scavo di una palude, presso all’ isola di san Giorgio maggiore, si trovò un lastricato di mattoni cinerizii, lunghi sedici oncie, larghi undici e grossi tre, i quali portavano la marca dell’ antica figulina, da cui derivavano. Era questo lastricato nove piedi più basso dell’ odierno livello della marea, e, secondo le osservazioni dei dotti archeologi, fu allora (i) Nell’«nno 1811.