A.NM0 1172. i|81 • nobili, quali, é verisimile, clic fossero quelli deH'eleltivo consiglio » di quell’anno. Da altre scritture posteriori, e particolarmente da • una del 1151 del doge Domenico Morosini, rileviamo, che il nu-» mero de’ nobili, che la sottoscrissero, fosse di 270 ; e si può » nullameno congetturare, che non firmassero tulli i membri attuali » di quest anno, molti de’ quali per qualche accidentale combina-» zione mancassero, come accade a’ giorni nostri. Ma sia slato il » numero ne’ primi tempi minore, maggiore ne’ posteriori, ciò nulla » imporla. » E tulle queste cose dice il Tenlori, per contraddire al Giannotti, « il quale, die’ egli, nega affatto ne’ primi tempi I’ csi- • stenza del Gran Consiglio, perché sarebbe sialo, soggiung’ egli, » temerario ; giacché acciò non nascessero i sognali disordini, fu » sapientemente osservato, che non tutti i nobili ci entrassero at-» tualmente ogni anno, ma non passassero li 200, poi 400 in 500, » come osservasi a questi tempi, di cui ora scriviamo. Si decretò » dunque, secondo il sentimento di questi storici e cronisti, nel 1172 » non già l’istituzione, ma 1’ ampliazione del Consiglio maggiore, » che da indi in poi sorpassò quasi sempre il numero delli 400 in • 500 nobili. » Alla quale considerazione del Tenlori io credo doverne opporre altre due. La prima, clic non di soli nobili fu composto nei suoi primordii il maggior consiglio ; perché la democratica forma di governo, eli’ ebbe la repubblica di Venezia, dal primo suo nascere sino ai primi anni dei secolo XIV, vi ammetteva qualunque cittadino, cui la nobiltà delle azioni, piucché quella del sangue, avesse reso meritevole dell’ alto onore di essere aggregalo tra i padri della patria (1).- La seconda, che né il consesso de’ tribuni, né (i) 11 Tentori stesso d’altronde non soltoil governo della repubblica arijtocra-tace, che moltissimi scrittori stranieri, unon tica, nè perciò poteva egli sostenere il collii meno che buon numero degli stessi sto- trario Adduce a sostegno della sua opinio-« rici e cronisti veneti,« sono d’avviso, ne alcuni tatti particolari, che nulla provano che non di soli nobili fosse composto nella quanto alla massima ed alla base fondaiuen-sua origine il maggior consiglio. Ma si tale della essenzialità di cotesto corpo, noli, eh’ egli scrisse e stampò la sua storia