anno 952. 259 dagli slavi (1), avevano potuto con sicurezza approdare : ed ivi stavano dividendosi tranquillamente le donzelle e il bottino. Quel porto di Caorle, a cui erano essi approdali, conserva perciò sino al giorno d'oggi il nome di porto delle donzelle. 1 veneziani gli assalirono con tanta animosità, quanta ne doveva loro ispirare la gravezza dell’offesa, fatta più grave ancora dal pensiero di averla ricevuta da un antico nemico. E n’ ebbero sì compiuta e sì solenne la vendetta, che neppur uno di quegl’ infami triestini potè sottrarsi dal loro ferro : tutti furono tagliali a pezzi e gettati in mare, e le loro barche furono date alle fiamme. Vittoriosi allora i veneziani ritornarono a Rialto eolie ricuperate spose e con lulte le preziose loro robe, c al sommo lutto, clic in quel medesimo giorno gli aveva afflitti, sotlenlrò gioconda e solenne la più festosa allegrezza. CAPO XXX111. Feste istituite a ricordanza di questo fatto. 1 più per numero e i primi a por piede a terra sull’isola di Caorle e a far man bassa sui triestini, erano stati i lavoratori di casse, i quali abbondavano in Venezia; ed era il loro un mestiere importante assai per lo servizio delle spedizioni delle mercanzie. Abitavano essi per la maggior parie nella parrocchia di santa Maria Formosa, e sino ai nostri giorni vi esiste una via, che ne porta il nome ed in dialetto veneziano è detta cassellaria. Al coraggio intrepido di questi valorosi vendicatori dell’ oltraggio fallo alla patria era dovuta in ¡specialità una ricompensa ; e la patria riconoscente volle, che in perpetuo l’avcsscro. Il doge infatti, ritornati che furono dalla vittoria, li chiamò a sè, ne lodò il valore, e ringraziandoli si esibì pronto a conceder loro quanto (i) Ved. il Filiasi, toni. VI, pag. 68.