38 LIBRO I, CAPO V. Eglino fondano la loro falsa opinione contro la primitiva indi-pendenza dei veneziani e sull’ immaginario decreto del senato di Padova, che ordinava la fondazione della nostra città, e sulla recata lettera di Cassiodoro ai tribuni marittimi. 11 Laugier, che pur intende di volersi far mediatore tra i due partiti, e di appigliarsi alla via di mezzo, nega 1’ indipendenza, e poscia, dimenticandosene, inciampa in aperte contraddizioni con sè medesimo (1). Dopo infatti aver detto, che lo Stato Veneto è sempre stato libero, ma non setnpre indipendente, così, poche pagine appresso, ripiglia : « Deve • dunque passare per fatto incontrastabile, che la Repubblica di » Venezia non è mai stata dominata, né costretta da alcuna potestà » superiore nella istituzione e riforma delle sue leggi, nella crea-» zionc e collazione de’ suoi magistrati ; ciò che prova, che avendo » avuto il raro privilegio di nascere libera, ha avuto la più rara » felicità di mantenervisi sempre. » E nel chiudere del suo terzo libro, così egli parla in favore della veneziana indipendenza : « In > luogo di poche isole e piccole, che formavano il suo dominio, per » 1’ avvenire regni e vaste provincie riceveranno da lei la legge, c » vedremo le intiere nazioni assoggettarsi a questo popolo sempre » esente da servitù (2). • Non occorre, eh’ io aggiunga sillaba : quel popolo, che nella prefazione egli disse non sempre indipendente, nel chiudere del terzo libro è diventato sempre esente da servitù ! ! ! Ed egualmente il Daru, copista per lo più del Laugier, dopo di avere prodotto in campo la distinzione di sempre libero e di non sempre indipendente, afferma, che le lagune erano l’asilo della libertà, e che quando Teodorico diventò padrone di Ravenna, tanto vicina a Venezia, i veneziani ebbero a temere non solamente pel loro commercio, ma per la loro indipendenza (3). Come ? non possedettero (1) Laugier = nella Prefazione Sto- pendance, lorsque le roi des Ostrogolhs, rica, dalla pag. 35 alla ?4 ‘Ie* v°l- I del- Theodoric, après avoir détrôné Odoacre, l’ediz. di Venezia 1767. choisit pour sa résidence une ville de leur (2) Pag. 290. voisinage, en fixant le siège de son empire (3)ulls eurent à craindre non-seulement à Ravenne, n Daru, lib. I, num. XII. pour leur commerce, mais pour leur indé-