172 LIBRO II, CAPO XI. esistenza ; poiché, quand’ anche si volessero supporre riformati ciascuna volta, con proporzione media, alla distanza di un secolo, verrebbesi ad ammettere nel nono secolo la loro prima correzione, e perciò nei precedenti la loro origine. A confermamelo di ciò abbiamo la testimonianza del cronista Andrea Dandolo, il quale ci fa sapere, che intorno all’ anno 1190 il doge Enrico Dandolo aveva pubblicato statuti ed aveva riformato alcuni ordinamenti, posti dal suo predecessore Orio Mastropiero, e che questi medesimi statuti e riforme continuavano ad essere in vigore anche al tempo, in cui egli scriveva la sua cronaca, cioè, intorno al 1340. E cpiesta correzione, a pensamento dei dotti giu-risprudenti, era la terza che si faceva nella veneziana legislazione. Quali poi fossero le leggi sì commerciali che criminali e civili degli antichi secoli della nostra repubblica, tacciono le storie. Io sono d’avviso, che dei nostri antenati s’abbia a dire su tal proposilo ciò, che sapientemente osservò nella sua Giurisprudenza veneta (1) l’odierno Padre della nostra patria, il rigeneratore della nostra repubblicana indipendenza, l’avvocato Manin, le cui parole voglio qui trascrivere ad ornamento prezioso di queste mie pagine. « Nei primi tempi, » egli dice, poteva essere amministrata la giustizia senza leggi » positive e senza complicate formalità di processi, con la scorta » del buon senso e secondo i dettami dell’ equità naturale. E pro-» babile, che durassero tradizioni e reminiscenze delle massime del * romano diritto; ma solo come educatrici ed ausiliarie al naturale » sentimento del giusto, poiché qui quel diritto non ebbe autorità * di legge. In appresso, progredendo la nazione dall’ infanzia al-» l’adolescenza e quindi alla virilità, si formarono, di mano in mano * che il bisogno richiedeva, leggi semplici e brevi, le quali a grado » a grado andarono moltiplicando, finché fu slimato spediente rac-» coglierle ed ordinarle in un corpo. » E questo corpo di leggi, (i) Che forma parie della noia opera rminiripale Venezia e le sue lagune ; nell» parie I del I voi., pag. 277.