anno 996. 295 mare. Per mare tuttavia trovavano da qualche tempo le navi dei nostri ostacolo e danno, a cagione delle continue piraterie di una tribù slava, che dimorava nell’isola di Lissa. E qui devo notare ciò, che in addietro non dissi, essere giunte ad estremi sì gravi le violenze e le piraterie dei croati e degli slavi sul mare, che i veneziani negozianti, per averne una qualche tregua, s’erano trovati alla necessità di patteggiare con quelli una contribuzione annuale e di compartirsene tra di loro ad eque proporzioni il pagamento. E noterò inoltre, al proposito di questa contribuzione, che qualche storico erroneamente prese motivo di crederla un tributo della repubblica a quei barbari. Ma giunto alla ducale dignità Pietro Orseolo II, proibì ai negozianti il pagamento di quella somma, mal sofferendo, come disse il Tentori (1), « che un popolo libero patisse da’pirati la violenza di » quel tributo illegittimo, il quale, benché non fosse pagato dal go-» verno, non dovea però tollerarsi nè per utilità nè per decoro. » É ben naturale, che quei barbari soffrissero di mal animo l’inlimazione di quel decreto : rinnovarono pertanto, e con più ferocia, le antiche molestie, predando ai veneziani e merci e navigli, e traendone schiavi i navigatori. Irritato allora il doge, fece allestire prontamente sei vascelli da guerra, ne diede il comando a Badoario Bragadino c li mandò alla volta delle coste della Dalmazia. La flotta veneziana, appena toccò le spiaggie dalmate, incominciò la nazionale vendetta con porre a sacco tutti quei luoghi, che appartenevano a quegli abborriti corsari, e quindi proseguì il suo viaggio sino all’ isola di Lissa, detta anche Issa e Quissa. Sulla qual isola giova, eh’ io dia alcune notizie, e le darò colle parole stesse dell’erudito nostro Filiasi (2). « Questa celebre nella » storia, dic’egli, tra le isole illiriche, ebbe quasi il primato su tutte, • posseduta da colonie etrusche e probabilmente adriesi una volta, (i) Stor. Vencla, cap. V, num. X\ II. (2) Toin. VI. cap. XX, pag. a/}5. nella pag. 2(\i del HI Ioni.