ANNO 978. 277 C A P O X-LVI. Do/ doge Vitale Candiano. La sparsasi notizia della fuga del suo capo, fu alla nazione intiera un gravissimo motivo di lutto profondo: e in verità non poteva non sentirne dolore, perchè sinceramente lo amava. Ma non trovando più luogo a sperarne il ritorno al suo seggio, pensò a dargli un successore. Vitale Candiano, fratello del trucidato Pietro Candiano IV, fu l’eletto; uomo provetto di età, e di un carattere ben dissimile da quello di Pietro; umile, dolce, tranquillo e pieno di bontà. INon durò egli alla testa della repubblica più di quattordici mesi; perchè la sua pietà religiosa c molto più lo stato di gravissima infermità, che sino dal principio del suo governo lo rendeva inabile al maneggio delle cose pubbliche, lo indussero ad indossare le sacre lane nel monastero di sant’ Ilario presso a Fusina, ove quattro giorni dopo morì (1). Pochi pertanto sono gli avvenimenti del tempo suo : unico forse e più importante si può nominare il politico riconciliamento del-l’imperatore Ottone II colla repubblica di Venezia, verso la quale s’è veduto, ch’era sdegnalo per le istigazioni di Vitale patriarca di Grado. Vitale infatti, figlio dell’ ucciso doge e nipote del vivente, si trovava in Verona, quasi aspettando la favorevole congiuntura di vendicare l’assassinio del padree di restituirsi con sicurezza alla sua sede. Assunto adunque alla ducale dignità Io zio di lui, egli fu richiamato a Rialto ; e il pacifico doge, abboccatosi con lui, lo costrinse a ritornare presso l’imperatore, il quale, per le istigazioni (i) Nota opportunamente il Muratori. « meritorio fosse per cancellare le colpe nelle sue Antichità italiane, e dietro a lui n della vita cotesto alto, dal quale venne il Filiasi, voi. VI, cap. XVII, pag. 2i5, v T uso, che tra noi ed altri mantcncvasi, di eh'u era in moda allora farsi monaco pii- r> vestire i morti cogli abiti di qualche reli- ” ma di chiudere gli occhi, persuasi, che n gioso istituto. »