222 LIBRO II, CAPO XXVIII' ~Jk C A P 0 XXVIII. Al doge Pietro Tribuno succede Orso Partecipazio II. La vittoria piena e memoranda, che nell’ anno 903, o, come altri vollero, nel 906 riportarono i nostri sopra gli ungheri, assicurò a Venezia alcuni anni di pace. Nè solamente in quelli, che rimasero di vita al glorioso liberatore della patria Pietro Tribuno, ma in tutti quelli altresì, che la repubblica fu governata dal doge suo successore, Orso Partecipazio II, detto con altro nome Badovero o Badoer, per la ragione, che altrove ho portato, che la famiglia de’Badoer suolsi riputare derivata da questa de’Partecipazii. Tutto al più fu lievemente disturbata la quiete interna per qualche dissapore privalo, insorto tra il doge e il popolo nell’ occasione di dare un successore al defunto vescovo di Olivolo ; perchè il popolo, contro la volontà del doge Pietro, volle porre su quella sede, circa 1’ anno 909, un Domenico, figliuolo di Barbaro Mauro Villonico, da Malamocco. E pare che ciò avvenisse per maneggio dei fautori e degli amici dei Villonici ; e non solo a dispetto del doge, ma a dispetto eziandio del patriarca metropolitano, eli’ era allora Lorenzo, figlio dì Pietro Mastalizio. Dei torbidi, che inquietavano internamente lo stato, ci danno qualche indizio le frasi di alcune cronache, tuttoché rozze e volgari e manifestamente bugiarde, nelle quali è scritto, essere stato il doge Pietro Tribuno un xiomo pessimo e che meritò d’ essere ucciso dal popolo. Calunnia evidentissima, eli’ è smentita dalle cronache antiche e quasi contemporanee, siccom’ è quella del Sagomino, e che fu inventata dai malevoli, le cui ambiziose o perverse mene furono forse dal vigilante doge frenate. Ed è certamente non dubbio attestato della sua saggezza e del suo amore per la patria la prosperità, di cui godè sotto di lui la veneziana repubblica, allora appunto,