PREFAZIONE II chi (li notizie inesatte, e chi di aperte menzogne, e chi di ampollose esagerazioni, empirono la storia dei nostri antenati e la misteriosa economia del nostro governo. E ciò in parti-colar modo quanto al consiglio dei dieci e agl’ inquisitori di stato. Al quale proposito sapientemente preveniva queste mie parole il dotto Sagredo, così parlando nel capitolo XYI della citata sua Storia civile e politica di Venezia (’) : « La n materia del consiglio dei dieci e degl' inquisitori di Stato, « per essere bene conosciuta e rettamente giudicata, vorrebbe n un volume apposito e la pubblicazione di assai documenti. n Nessuna parte della costituzione veneziana è meno cono-n sciuta, più ingiustamente giudicata. Per lunghi secoli fu n ravvolta nel mistero ; questo mistero con somma gelosia n mantenuto *, colpa di Stato il cercare, il tentar solamente di r> alzar la fitta cortina, che lo copriva agrli occhi d’ ognuno. « Questo mistero fu la causa principale delle molte parole, n che, con assai poca logica e senza onestà storica, furono « scagliate contro il governo veneziano. » Ma pur le notizie peregrine e straniere piacciono per lo più sopra le domestiche e nazionali *, e perciò, a preferenza degli storici veneziani, furono cercati e compri l’infedele Laugier e 1’ esagerato Daru, ed altri di simil fatta, che ridussero la nostra storia alla condizion di romanzo. Le copiose e ripetute edizioni, particolarmente del primo, diffusero vieppiù sempre le menzogne, e fecero gettar profonde radici nell’opinione dei più alle idee di dispotismo, di tirannia, di crudeltà, quasi d intrinseco e particolare carattere della Repubblica di Venezia. Io, io stesso, nei frequenti miei viaggi per le varie provincie della nostra penisola, fui testimonio della tenacità, con che si difendono le fallaci e mal appoggiate opinioni, dif-luse dagli storici stranieri, in onta della verità, in discredito (*) Pag. 131 della pari. I.