ai»no 998. 313 * e perchè allora anche i veneziani riguardavano come indissolu-» bile il matrimonio. > C A P 0 111. L imperatore Ottone viene a Rialto. Era tuttavia nella Dalmazia il prode Orseolo 11, intento alla grandiosa sua impresa, allorché 1’ imperatore Ottone III calava in Italia, ormai per la terza volta, siccome scrive il Sagomino (1). Andò sino a Como per complimentarlo il diacono Giovanni, di cui soleva servirsi 1’ Orseolo nelle onorevoli legazioni; e di là accom-pagnollo a Pavia. Egli non per anco aveva avuto notizia dell’ insigne conquista del doge; ma la seppe ben presto dai negozianti veneziani, che ivi erano accorsi a portare merci preziose, com’erano soliti ogni qual volta i re d’ Italia si trattenevano colà alquanto di tempo. Giovanni corse subito ad annunziarla ad Ottone; il quale, congratulandosene assai, gli fece noto secrelissimamente, eh’ egli voleva trasferirsi a Rialto per abbracciare I’ Orseolo. Non tardò il diacono ambasciatore a farne avvisato il suo padrone. La cronaca del Dandolo, parlando di ciò, dice l’imperatore ito primieramente da Pavia a Roma e quinci a Venezia : il Muratori invece (2), sull’autorità dello stesso Dandolo, racconta « che, soggior-» nando Ottone 111 in Ravenna, s’invogliò di fare una scappala a Ve-» nezia, per vedere quella maravigliosa città. » E prosegue a dire, che «falla vista di ritirarsi aU’antichissimo monastero della Pomposa, » per quivi fare un poco di purga, con soli sei compagni e Giovanni » diacono, si porlo poscia colà incognito. » Checché per altro s’abbia a dire di questo incidente intermedio, cioè della su» precedente gita a Roma e poscia a Ravenna e quindi a Venezia, certo è, che (i) Ot/io .... ad Italieum tcrtio re- (a) Annal. d1 Jlai. ami. 998. petere disponens. vol. 1. 40