492 LIBBO IV, CAPO XXV. corato all’ imboccatura dal porto. E alla sciagura, che le apprestò la natura, un’altra più dannosa ne aggiunsero la sagacità c il coraggio degli assediati. « Un prete nominato Giovanni da Chio, forse » canonico della cattedrale, nuotatore e palombaro espertissimo, » si offerse ai consoli, promettendo loro, eh’ egli andrebbe a tagliali re la più grossa delle gomone, che tenean fermo il galeone sul-» 1' ancora ; assicuravasi del riuscimento. Lodato e incoraggiato si » mise aH’opera, ed armato di taglientissimo ferro e gettatosi a » nuoto, or comparendo sulle grosse onde, or profondandosi sotto, » e direttosi verso là, dove avvisato avea, che l’ancora era, con re-» plicati colpi gagliardissimi dicssi a tagliare la gomoria, a cui era » attaccata : e comccliè non giungesse a troncarla del tutto, pure » riuscì ad assottigliarla e stremarla tanto, che non più resistendo » alla forza del vento e delle onde si spezzò. Quella spezzata, nulla » più valsero le minori : e il galeone strascinato dall’impetuosa » corrente investì sulla opposta spiaggia e si fracassò. » Con queste parole ce ne racconta il fatto il moderno storico di Ancona (1). Anche gli altri legni, qual più qual meno, furono danneggiati dal-l’impeto della procella : alcuni anche andarono sommersi. Ma finalmente, dopo sei mesi c mezzo di blocco, Ancona, aiutata dalle armi del Marcbeselli, signore di Ferrara, e da quelle della contessa di lìertinoro, si potè liberare dalle soldatesche imperiali, che fuggirono spaventate dall’impelo degli anconitani, che gli assalivano di fronte e dai sopraggiunli soccorsi, che gl’incalzavano alle spalle. Allora anche i veneziani, vedendosi abbandonati dall’ar-mala' di terra, ritornarono alle patrie lagune. La sorte intanto delle armi imperiali peggiorava di giorno in giorno in Italia, e strettissima lega si andava formando Ira le ila-liane città, onde scacciare da questo sacro suolo il feroce abitatore del settentrione. Entrò nella lega anche la repubblica di Venezia ; la quale, entrandovi, seguiva una delle massime della sua invariabile politica, eli’ era d’impedire, per quanto da lei si poteva, lo sta- (i) Peruizi, Stor. di Anco/la. lib. Vili.