420 LIBRO IV, CAPO V. » egli dice (1), squadri o squari, erano semplici cantieri sparsi » pei molti siti delle isole, che andavano allargando la nuova città » di Rialto. » E ve n erano sparsi alle spiaggie di Cannaregio, a quelle di sant’ Alvise, e forse a san Rocco nel luogo, che serviva come di rocca (2) e che tuttora conserva il nome di Castelforte. * Eranvene, ripiglia il sullodato scrittore, alla santa Trinità, al mar-» gine occidentale delle isole ove queste sporgevano verso la fra » noi rinomata Punta dei Lovi ; anzi in origine e per alcuni secoli, » fu pur cantiere quel terreno dove sorgono ora i giardini reali e » prima i granai della pubblica annona e la residenza del magi-» strato di sanità, presso cioè la grande piazza di san Marco ed in » continuazione del molo verso ponente. » E poiché parlo qui di ciò che appartiene strettamente alle costruzioni navali dei nostri antenati, non sarà fuor di proposito che io qui mi fermi a notare, che i veneziani, la cui esistenza era intieramente affidata alla marina, ebbero sempre a cuore il tentarne quanto meglio poterono l’ingrandimento e il perfezionamento, e perciò ai loro legni e alla loro navigazione applicavano tutte quelle scoperte e tutti que’miglioramenti, che altrove per avventura trovavano vantaggiosamente introdotti, o che dalla esperienza e dalla pratica del mare lor venivano suggeriti. Perciò anche il loro Arsenale, nacque, crebbe, ingiganti, e diventò il vivaio ubertosissimo della militare marina. Alla marina mercantile rimasero allora gli altri cantieri, eli’ erano sparsi nei varii luoghi della città, i quali non potevano più bastare al bisogno di preparare copiosi e pronti soccorsi di navi, ad assistenza della sacra guerra dell’ Asia. Il doge Ordelafo Faliero, a cui fece lode l’imperatore Arrigo IV (3), era valoroso guerriero, saggio ed avveduto politico : non si contentava perciò, che le navi veneziane servissero soltanto (i) Nel suo trattato sulle Forze miti- [2) Veti, nella pag. 217. tari dei veneziani, il quale forma parie (3) Nicolò Crasso nelle annot. al Gian-dell’ opera municipale di Venezia e le sue notti. lagune, pari. Il, del voi. I, pag: 88.