LIBRO III. dall’acquisto deli/ISTRIA F. DELLA DALMAZIA SINO ALLA PRIMA CROCIATA DELLA SIRIA. CAPO I. Contegno dei veneziani verso le città conquistate dell’ Istria e della Dalmazia. La politica dei veneziani verso le città, che loro si dedicavano o spontaneamente o per soggezione, non era dissimile da quella degli antichi romani, dai quali eglino traevano la remotissima loro origine. INon vi ponevano governatori, non v’ introducevano presidio, non ne mutavano le costumanze o le leggi : si conlentavano di un annuo tributo,e questo assai lieve, ed a lilolo di onorificenza soltanto; e nella occasione di guerra esigevano, che vi concorressero colla assistenza di armi e di armati. Era proietto vicendevolmente il commercio, e gl’ interessi degli uni erano difesi dagli altri, quasiché formassero una colleganza od amicizia tra loro, piuttostochè una sudditanza di questi alla sovranità di quelli. Il quale sistema di giudiziosa politica non é, per verità, cosi palesemente sviluppato dagli storici e dai cronisti nostri ; ma Io si raccoglie con tutta chiarezza dai molti documenti o trattati, che si fecero su tal proposito tra i veneziani e le rispettive città tributarie, e che si trovano raccolti nel codice diplomatico Trevisaneo, tante volte da me citato. Dal complesso dei medesimi ci vien fatto sapere, tra le altre cose, il tenue tributo, che, dopo il possesso presone dalI’Orseolo, era stato imposto alle primarie città dell’lslria c della Dalmazia; e questo non già con decreti imperativi, come si farebbe oggidì, ma con patti scambievoli di pieno assenso d’ambe le parti. E perché si vegga quanto moderata e giudiziosa fosse la repubblica di que’tempi, n’esporrò i più notevoli.