anno 827. 159 (aitassero non una sola, ma due spedizioni a richiesta dei greci ; se pur le due spedizioni non s’abbiano a riputare i due combattimenti sostenuti nell’ unica spedizione suindicata; c che Giustiniano in persona comandasse la flotta. Altri storici d’ altronde ci fanno sapere (1), che in siffatta spedizione ebbero i veneziani il vantaggio, se non di essere trionfatori, almeno di avere impedito, clic i saraceni, sbarcati a Palermo e già sul punto di recare maggiori danni alla cristianità, potessero inoltrarsi di più. CAPO IX. E portato a Venezia il corpo dell’ evangelista san Marco. Qualche anno avanti che le forze navali de’ veneziani andassero ad unirsi colla flotta greca, per tentare la disfatta dei saraceni, i dogi Agnello e Giustiniano, sino dal primo annunzio delle molestie, clic recavano coloro, avevano pubblicalo un severo editto, che proibiva a tutti i veneziani il navigare per la Soria e per 1’ Egitto. Anche 1’ imperatore dei greci aveva intimato ai suoi un’ eguale proibizione, probabilmente perchè coi saraceni vi facevano traffico «li ferro, di legname da costruzione e di armi. Ma nell’ultimo anno della vita di Giustiniano vi fu chi, sebbene abbia violato un tale divieto, potè nondimeno evitare la pena intimata, giustificato o protetto dalla preziosità della conquista che vi fece. Buono, tribuno di Malamocco, c Rustico di Torccllo, approdarono ad Alessandria, e di là ritornarono ricchi delle sacre spoglie dell’ evangelista san Marco : un avvenimento, che parve lavorato dal caso, fu disposizione benefica di provvidenza superna, la quale inviava a Venezia il celeste suo protettore. Ed ecco le particolarità c le circostanze di questo rilevantissimo avvenimento, che fissò (i) Giacomo Ditelo, Stor. della Repub. di Veti., lom. I, lib. II, pag. 29.