450 LIB. IV, CAP. XII. » sostamelo instancabili le più dure fatiche, incontrarono generosi » le spese più gravi. Per i loro magnanimi sforzi la Giudea fu » strappata dalla schiavitù dei seguaci dell’ impostore Maometto. » Ma questi barbari sconfitti ormai tante volle diille armi cristiane, » ripigliarono oggidì il perduto coraggio, si rifecero delle loro per-» dite, desolarono di bel nuovo quella sacra terra, e vogliono scac-» ciarvi per sempre i cristiani, e come per lo addietro bruttarla » colle loro nefande immondezze, colle loro sacrileghe supersti-» zioni. Or, soffriremo noi sì vergognosa ignominia ? Non ci sfor-» zeremo a tulio potere di allontanarla ? No : tocca a voi preve-» nirla colla saggezza delle vostre risoluzioni. A voi, che siete cri-» stiani e che vi fate vanto di religione, a voi tocca slanciarvi i * primi contro quell’ abbominevole schiatta, assalirla colle vostre » flotte, recare assistenza e salvezza a un principe amico e infelice. » Sì : armatevi contro il nemico della vostra fede : volino le vostre » squadre a coprirlo di desolazione e d’ignominia, a sterminarlo, » a conquiderlo. Qual gloria immortale ! qual fulgidissimo splen-» dorc non coronerà il vostro nome ! Voi diverrete 1' ammirazione » dell’ Asia, dell’ Africa, dell’ Europa ! Chi di voi sarebbe sì poco » amatore della Patria da non desiderare, che il suo impero si » stenda, quanto è più possibile, e sulla terra e sul mare ? Ma : e » per qual via se ne avrà ad ottenere il glorioso incremento ? Stan-» docene qua neghinosi nelle nostre lagune ? Ve ne sia guida lo » esempio degli antichi romani, da cui vantate 1’ origine. Eglino » acquistarono la sovranità di tulio il mondo, non già nuotando » nelle morbidezze e negli agi, ma colle fatiche, colle battaglie, » con ogni guisa di sofferenza e di stenti. La guerra, a cui v’invito, » offre le più lusinghevoli speranze, ci apre la strada ai più van-» laggiosi progressi. Collo sterminio di cotesti infedeli noi possia-» mo assicurarci di dilatare in Oriente la gloria e la potenza del » nome veneziano. Infiammati pertanto da santo zelo per la reli-» gione, penetrati dall’ estremo pericolo del regno di Gerusalem-» me, desiderosi dell’ onore della nostra nazione, correte alle armi,