LIBRO IV DALLA PRIMA CROCIATA DELLA SIRIA, SINO ALLA VENUTA DEL PAPA ALESSANDRO III A VENEZIA. CAPO [. I veneziani ritornano nella Siria. Passato r inverno, ripigliarono i veneziani la loro impresa navale. Salparono dalle lagune, e colla poderosa loro flotta si trasferirono di bel nuovo a guerreggiar nella Siria. Vi giunsero allora appunto, che il nuovo re di Gerusalemme si trovava in gravi angustie per le inquietudini dei crociati. Questi, dopo di avere tentato invano la presa della città di Ascalona, stavano già sul punto di lasciar l’Asia, perchè s’erano fitti in capo di aver ornai soddisfatto ai loro impegni e di essere sciolti dai loro giuramenti. Ascalona adunque riputavano il limite di ogni sacra impresa di quella guerra. Ma non così la intendevano i turchi, i quali, ingrossando d’ogni parte il loro esercito, minacciavano ai cristiani 1’ estremo eccidio. Il re Gotlifredo, abbandonato da quelli, rimaneva poco meno che solo a lottare contro le poderose forze degl’ infedeli : era gravissimo il suo pericolo. Egli aveva formato il suo punto principale di difesa in Jaffa, e vi si era con somma cura fortificato. Ed appunto al porto di Jaffa approdarono le navi dei veneziani, nel momento di tanta sua necessità. Coll’aiuto delle loro truppe, egli potè allora farsi padrone di Tiberiade e di quasi tutta la Galilea : sicché il nuovo regno si dilatò largamente e divenne vieppiù sempre formidabile alla mussulmana potenza. Ma per conservarselo, Gotlifredo aveva bisogno di tanto maggior numero di truppe, quanto maggiore ne andava allargando il confine. E di queste, per la risoluzione dei crociati, rendevasi ormai sempre più bisognoso. Tut-tavolta l’insistenza di lui, 1’ arrivo inaspettato della flotta veneziana,