202 LIBRO II, CAPO XXIII. Partecipazio (1). Due sbagli adunque devonsi notare nell’asserzione del Laugier e del Daru : primieramente, che il patto non fu conchiuso tra il doge e l’imperatore, ma tra i veneziani e i sudditi imperiali ; e in secondo luogo, che cotesto imperatore non fu Carlo il calvo, ma Carlo il grosso, successore di quello. E questo patto non può dirsi, per conseguenza, stabilito se non nell’ ultimo anno della vita del doge Orso, che fu l’anno primo dell’ impero di Carlo il grosso. E la nota cronologica del trattato è appunto l’anno primo di questo imperatore, che corrisponde all’881. Un altro trattato aveva conchiuso nell' anno precedente il doge Orso col patriarca Valperto dell’ antica Aquileja : di ciò ho parlato in addietro (2). Tutti gli storici ricordano sotto questo doge l’ingrandimento del-P abitato nell’ isola di Dorsoduro. C A P 0 XXIII. Muore il doge Orso Partecipazio / : gli succede suo figlio Giovanni. Guerra contro Comacchio. Alla buona riputazione, che nell interno dello stato s era acquistala Orso doge colla saviezza del suo governo, aggiungeva egli anche la gloria di avere stretto illustri relazioni al di fuori, per le quali veniva perpetualo il decoro della sua famiglia. Una sua figliuola, che aveva nome Felicia, era sposata a Rodoaldo, duca di Bologna ; un suo figliuolo Badoario lo vedremo in seguito proposto a conte di Comacchio ; altri due figli, Orso e Pietro, successivamente diventarono dogi. Taluno ne aggiunse anche un quarto, nominato Vittore, e lo credono quel Vittore, che abbiamo veduto innalzato alla dignità patriarcale di Grado. E un’altra figlia, clic nominavasi (i) Il liallalo, clic si può vedere, alla Caroli Grossi i/nperatoris, procurante pag. 4* dd codice Trevisano, tra i mano- Urso Participatio duce. scritti della biblioteca Marciana, offre il (2) Nella pag. i5?. titolo : Pactuni inter venelos, et subditos