anno 952. 245 frangie, del quale usava la repubblica in occasione di solenni comparse, e particolarmente nel giorno dell’ Ascensione del Signore, per l’annua visita al mare, che io testé nominava. Ma la magnificenza del primo non era tanta, quale lo fu di quello, che per decreto del senato, fu costrutto nel 1311. Eccone la descrizione elegante, che ne fa nella sua Origine delle feste veneziane 1’ erudita penna di Giustina Renier Michel, incominciandone a dire del nome. • Chiamossi Bucintoro, nome che alcuni credono essere una cor- • ruzione di ducentorum, perchè allora quando nel 1511 dal senato • fu preso di fabbricarlo, si disse nella legge : quod fabricetur navi- • lium ducentorum hominum, cioè della portata di dugento uomini. » Altri fanno derivar questo nome da Bicentauro, per essere grande » il doppio di quella nave delta Centauro, di cui parla Virgilio » nella descrizione de’ giuochi funebri celebrali da Enea per ono-» rare la memoria del padre. Ma poco monta infine il fantasticare » sul nome. Alla gran macchina fu a bella posta dato una forma » straordinaria fra’vascelli. La distribuzione dell’interno corrispon-» deva egregiamente all’ uso, e la sontuosità degli ornamenti era » del pari degna del glorioso suo oggetto. Lunga 100 piedi e » larga 21, in due piani distinguevasi questa regia galleggiante » sull’ acque. Nell’ inferiore stavano i remiganti ; il superiore poi » coperto di velluto cremisino ornato di frangie, galloni e fiocchi • d’ oro, formava un salone di tutta la lunghezza del naviglio. Il » salone innalzavasi verso la poppa, in capo alla quale trovavasi un » apposito finestrino, da cui il principe gettava 1’ anello in mare. » Questo pertugio slava dielro la ricchissima sedia del doge, collo-» cata sopra due gradini. La poppa rappresentava una vittoria na-» vale co’ suoi trofei. Due bambini sostenevano una conchiglia, che » formava il baldacchino ducale. Si dall una parte che dall’altra del » seggio eranvi due figure rappresentanti la Prudenza e la Forza, ■ volendosi intender con ciò, che la mente ed il braccio sono i veri » sostegni del principato. Vicino ai gradini erano i sedili pur » essi magnificamente apparecchiati ad uso del patriarca, degli