anno 1072—1080.	369
» ricorso per essere rimesso sul trono e ricondotto in Bisanzio. » Accolto infatti con grandi onori, fu rivestito subito delle insegne » imperatorie, e radunata una poderosissima flotta e un fiorito e » numeroso esercito per trasportarlo in Grecia (1). » Checche ne. fosse, Roberto, dopo di avere sottomesso Butintrò e la Vallona, pose l’assedio, come teste io diceva, a Durazzo.
     Intanto erano avvenuti cangiamenti novelli in Costantinopoli : Alessio Comneno, personaggio distintissimo, aveva detronizzato l’usurpatore Niceforo, ed aveva ottenuto l’imperiale corona. Questo nuovo sovrano avrebbe voluto evitare la guerra ; ma Roberto invece la cercava, e tanto più ansiosamente, perchè le conquiste già fatte lo rendevano vieppiù orgoglioso e gli e ne assicuravano la felicità della riuscita. Alessio allora, per assicurarsi meglio l’affezione e la fiducia dei greci superstiziosi, volle affettare uno straordinario entusiasmo di religione prima di accingersi ad una guerra, che pa-revagli sacra. Volle fare pubblicamente, in faccia al patriarca e alla presenza d’ innumerevole popolo, la confessione de’ suoi peccati, e volle, che gli fosse imposta pubblica penitenza. Raccolse poscia un poderoso esercito, cui subito fece marciare contro i normanni alla volta dell’ assediala Durazzo.
     Fin qui i veneziani erano stali alla vedetta, benché con grande limore e per la sicurezza delle proprie possessioni nella Dalmazia e per la libertà del loro commercio sul mare. Ma quando il nuovo imperatore Alessio Comneno si diresse a loro per assistenza; ed avevali già stimolati a ciò, sino dai primi seniori di guerra, altresi Niceforo ; non tardarono ad aderirvi, dediti sempre all’ amicizia e all’alleanza coi greci. Poco o nulla, e, per lo più confusamente, hanno parlalo di questa guerra gli antichi storici nostri, ed in quel pochissimo, che dicono, non s’accordano di troppo cogli scrittori greci, che ne trattarono. A questi ultimi pertanto, i quali ne parlarono con
    (i) Ved. a late proposilo anche il Fitiasi, Ioni. VI, cap. XXVII.
VOL. I.	hi