30ft LIBRO II, CAPO Lll. vescovo (li Ragusa, accompagnalo da onorevole deputazione di (|uella città; e anch’egli, come gli altri dalmati, gli promise fedeli;« ed ubbidienza. Ciò avvenne in Spalatro, e non sul campo stesso del suo trionfo, siccome colla solila sua inesattezza ha narralo il Darò. Cn’allra circostanza ci ricordano gli storici antichi, cui stimo bene di ricordare; ed è, che il doge, pria di ritornare a Venezia, volle rivedere tutte le isole, le città, i luoghi assoggettati alla repubblica; i quali abbracciavano un’ estensione di quasi Irecencin-quanta miglia, dall’ Istria sino a Ragusa (1). Pietro Orseolo II ricondusse quindi alla sua capitale residenza la (lotta vittoriosa : radunò la generale assemblea della nazione, e le rese conio di tutta la sua spedizione. Fu ascoltato il suo racconto con sommo giubilo, ed applaudito con vivissimo entusiasmo; e fu allora, che i veneziani, nell’ ebbrezza di sì gloriosa vittoria, lo acclamarono Doge di Venezia e della Dalmazia ; il quale titolo conservarono in seguito tutti i suoi successori. CAPO Lll. Stalo della Venezia sacra, sino a questo tempo. Alle notizie civili e militari fin qui recate, giova, che alcune di ecclesiastiche io ne soggiunga, in continuazione a quelle, che ho dato in sul chiudere del precedente libro di storia ; acciocché non resti interrotta la serie dei sacri pastori, che governarono sino a questo tempo le diocesi della veneziana confederazione. E incominciando dalla patriarcale di Grado; dopo quel Fortunato, che nell’ 810 abbiamo veduto riposto sul trono metropolitico di quella chiesa, vennero i seguenti patriarchi : nell’ anno 819, vi fu intruso Giovanni, abate di san Servilio; 825, Venerio ; 8!t8, Viltore 1 ; (i) Vc