31^ LIBRO 11], JAro III. • 0 • Ottone 111, non solamente si partì dalla Pomposa per venire alla nòstra città, che allora si nominava tuttavia di Rialto ; ma che il doge stesso andò colà a riceverlo e’scco lo condusse a Venezia. Tutte le circostanze di questa gita le abbiamo dal Sagomino, il quale ci fa sapere, come l’imperatore continuamente rinnovava all’ Orseolo istanze e preghiere, acciocché trovasse il modo di recarsi a lui, per passare insieme qualche dì in amichevole libertà. E queste istanze die’egli, che le rinnovasse vieppiù’quando dimorava ili Ravenna ; e aggiunge, che il doge • per compiacerlo aveva spe-» dito c rispedito varie volte su e giù da Rialto a Ravenna il dia-» cono Giovanni, il quale finalmente a nome del doge consigliò • F imperatore a spargere nella corte, che passata la Pasqua, vo-» leva per bisogno di salute ritirarsi un qualche giorno alla Pom-» posa. * E qui noterò opportunamente, che questo celebratissimo monastero sorgeva non lungi dalla foce del Po, ed era perciò vicinissimo al confine veneziano ; sicché facilissimo e breve li’ era il passaggio alle lagune. Ivi pertanto si recò Ottone; ed « arrivatovi, prosegue » la cronaca Sagornina, disse all’ abate, sé abbisognare di un pic-» colo ed appartato quartiere, ove qualche tempo voleva vivere in » tutta quiete c solitudine. Ivi da presso il diacono Giovanni aveva » fatto stare preparato un piccolo naviglio, su cui, giunta clic fu » la notte, l’imperatore imbarcossi, e seco lui Eccelino conte, che » poi diventò duca di Baviera, Rambaldo conte di Trevigi, il va-» loroso militare Tauperno e Rainardo, camerieri ambidue (1), e » Waltero cappellano dell’ imperatore (u2). « E proseguendo il suo racconto la cronaca suindicata ci fa sapere, che il viaggio fu così sollecito, così arrancata la voga dei remiganti, che in sulla sera del dì seguente il naviglio approdò al- I isola di san Servilio, ove incognito affatto s’ era trasferito il doge ad aspettare 1’ augusto ospite. Colà passarono la notte ambidue in (1 ) Oggidì si direbbero ciambellani. (a) Questo\\ altero o(«ualtcro diventò pos.ia arcivescovo di Raxenna.