anno 932. 235 alle prime isole e le posero a ferro e a fuoco : si avvicinarono alla città, e, con incendiarii projettili, clic le piovettero sopra, vi appiccarono in più punti spaventevole incendio. Allora soltanto, alla vista del loro inevitabile sterminio, si persuasero i comacchiesi della necessità di venire a qual si fosse capitolazione, per non finire la vita sotto le rovine della espugnata città. Capitolarono infatti, c ne furono le condizioni : — Che Comacchio andasse immune dal fuoco, dal ferro, dal saccheggio : che le navi e le merci predate ai veneziani si restituissero sull’ istante : che i comacchiesi giurassero fedeltà e sudditanza alla repubblica di Venezia. Conchiuso l’accordo, fu consegnata la piazza ai veneziani, i quali vi lasciarono buon presidio, in segno della conseguita sovranità. Tutta la serie di questo racconto ho voluto io compendiare dagli storici di Comacchio, piulloslochò dai nostri, acciocché sia palese il motivo di questa guerra, sul quale si mostrò tanto incerto e dubbioso il dotto Filiasi, scrivendo (1) : « lina vendetta tanto • crudele suppone, che grande assai fosse stata l’ingiuria fatta dai » comacchiesi ai nostri, se però i nostri non abusarono della loro » superiorità ; » e conghietlurandone 1’ impulso da una supposta gelosia dei veneziani per le saline di Comacchio. Bensì, pochi anni dopo, e precisamente nel 9^6, ruppero i comacchiesi la data fede, a cui dalla loro orgogliosa ostinazione erano stati costretti, e, lasciali i veneziani, si diedero a Berengario : coll’ ajuto di lui osarono sconsigliatamente misurarsi in mare colla (lolla della repubblica, ma n’ ebbero compenso uguale affatto a quelli degli anni addietro. Furono rotti e sconfitti, e la loro città fu dai nostri per la terza volta incendiata. Al quale proposito, dice il Ferro (2), che i veneziani passati a Comacchio « stimarono mag- • gior acquisto farne l’incendio, che tener in dominio quella città, • dalla quale non potevano haver sicurezza di conservare. » (i) Tom. TI. cap. XII, pag. 170. (2) Slor. di Comacchio, lih. II, cap. 22, pag. 2.>i.