anno 697. 63 • le anime eoli’ ammaestramento e eli ajutare la repubblica coi • consigli, io in’ accingo a far per la patria quanto a lei devo nella » circostanza pericolosa, che ci ha radunati. I nostri maggiori sono » venuti a cercare in queste lagune quella preziosa libertà, cui non • possiamo oggidì conservare nella presente costituzione del nostro » governo. Permettete, che io parli schietto, e prem ete in buona » parte le mie intenzioni. La cagione degli assalimenti c dei danni » e di altre sciagure che ci sovrastano, esiste nei nascondigli dei » tortuosi stagni alle foci dei fiumi, e nelle ampie aperture dei » lunghi lidi ; perchè da queste sì mal difese e sì mal custodite » sbucano i nemici marittimi a predare, ad uccidere, e in quelli » si fermano i nemici terrestri a costruire barche per far su di noi » scorrerie frequenti e veloci. E in ciò sono favoriti dalla lentezza » nostra nel convocare forza a respingerli, e sono resi più audaci » dall’ abbondanza della preda, che in poco d’ ora vi fanno. Ella è • pur recentissima la rapina dell’ aquilcjesc patriarca Fortunato » sull’isola di Grado. E_Lupo, assalitore di Equilio e di Eraclea, • avrebbe mai solcato quest’ acque, se la lentezza a respingerlo » non glie ne avesse reso facile e prosperoso il tragitto ? Ma v’ ha » un’ altra cagione di mali e di peggiori pericoli. Io non parlo per » vituperare chicchessia ; parlo perchè si provveda a lorla di mez-» zo, perché alla lentezza succeda la celerità, la sollecitudine alla • freddezza, ed all’ amor di partito 1’ amor della patria. La quale » cagione sta in quelli, che per ricchezza, o per doni naturali, o • per aura popolare o per potestà tribunizia presiedono : tutti oc-» cupati da mire ambiziose ; tutti avidi di comandare, nessuno • disposto a ubbidire. La contrarietà del volere è sempre d’indugio » ai decreti ; nessuno vuol cedere ; ognuno cerca il proprio van- • taggio ; pochi sono solleciti del ben della patria, pochi le sono • di utilità nei pericoli. Noi siamo stati afflitti in questi ultimi tempi » per le scorrerie dei pirati e per le ostilità dei longobardi. Ma se » avessimo custodito, coni’ era d’uopo, le nostre spiaggie ed aves-» simo tenuto pronti i navigli a respingere cotesti fieri aggressori