anno 1005. 327 nel documento, che attesta la consecrazione di essa cattedrale, nell’anno 1225 ; ma non vi è delio, che sia la nicomediesc. Nè si poteva dirlo, perchè nel 1225 il corpo della nicomediese esisteva in Torcello da oltre a due secoli; e per volerla dire nicomediese, fu d’uopo al cavaliere Angelo Maria Ricci, che ne pubblicò nel 1845 una nuova leggenda, immaginarla venula da Nicomedia a Rieti, ed ivi, non molto lungi dalla città, essere stala martirizzata. Egli stesso per altro mi assicurò, non avere verun fondamento questa sua opinione, da lui immaginata per avvicinare nella storia il luogo delia nascita con quello della sepoltura della sua santa Barbara. Concedendogli pertanto, che quel corpo sia di una santa Barbara vergine e martire, come dice il suindicato documento del 1225, non gli concedo, che sia della santa Barbara di Nicomedia, di cui, senza ricorrere ad immaginarie supposizioni, ci assicura il Sagomino avvenuta la traslazione a Venezia nel 1005, duecento e venti anni avanti, che in Rieti se ne parlasse nemmeno (1). Ma da questa, non però inutile, digressione si ritorni alla storia. Alle feste per 1’ arrivo degli sposi, altre ne vennero dietro per 1’ allegrezza del parto della sposa. Poche settimane dopo, in sul declinare dell’ anno 1005 , la principessa Maria si sgravò d’ un figliuolo, cui il doge Pietro tenne al sacro fonte, e nominò Basilio. In questa medesima occasione, o poco dopo, lo stesso doge, che incominciava a vacillare nella salute, donò al popolo delle Venezie la somma di 1250 lire piccole di moneta veneziana, acciocché, maneggiate da saggio amministratore, fruttassero a vantaggio della nazione : la qual somma, secondo il Gallicciolli ed il Filiasi, ascendeva ad un capitale di 1500 zecchini. Il documento di questa donazione esiste nel codice Trevisano (2), e le note cronologiche di esso, confrontate colla testimonianza della cronaca Sagornina, la quale ce lo assicura emanato poco dopo 1’ arrivo della greca (i) Vedi ciò che scrissi su tal proposilo delle mie Chiese d'Italia, pag. 319 e scg. nella storia della diocesi di Rieli, voi. V (2) Pag. Gq.