110 LIBRO I, CAPO XXX. trovarono a Mantova. Allora si radunò l’assemblea nazionale sul lido di Malamocco, e pronunziò contro i due tiranni sentenza di deposizione e di esilio ; ed elesse doge il tribuno Obelerio, soprannominalo Antenoreo, forse perchè oriundo da Padova. Giuntone annunzio a coloro, presero aneli’ essi disperatamente il partito di gettarsi nelle mani dei franchi : Maurizio vi si recò in persona, mentre Giovanni suo padre se ne rimase in Mantova. Ma 1’ imperatore Carlo, prevenuto contro di loro dal patriarca Fortunato, non ne volle sapere; sicché ambidue finirono esuli dalle patrie lagune la vita : probabilmente in Mantova. Non devo dissimulare ; perchè si conosca quanto sia grande la discrepanza dei nostri storici nelle circostanze dei fatti, che appartengono a questa età ; narrarsi da Bernardo Giustiniani, che « fin da quando Carlomagno era passato in Italia per la parte del » Friuli, Fortunato insieme con Obelerio si erano presentati osse-» quiosamenle a lui, e lo avevano seguitato fino a Roma ad oggetto ■ d’indurlo a vendicare 1’ assassinio del patriarca di Grado Gio-» vanni, zio di esso Fortunato (1). » Ma ciò non può essere, perchè non combinano le date di questi avvenimenti : Carlo magno passò in Italia per la parte del Friuli (2) nel 776, e Fortunato era stato eletto patriarca nell’ 803, come ho notato nel capitolo precedente, colle note cronologiche della lettera pontificia, che gli e ne accompagnava il pallio. Ed anche il Muratori, ne’ suoi Annali d’Italia, parla di ciò nell’ anno 803 ; e sotto questo medesimo anno egli ci mostra concesso il diploma, di cui poco dianzi ho parlalo, a favore del patriarca Fortunato e della chiesa di Grado (3). (1) Presso l’ab. Pietro Fracasso, nella nostro anno xxxmregni nostri inFran-traduz. della Storia delia Repubblica di eia. xxrm in Italia, et imperii ut. Ivi il Venezia del Dani, in annot., Venezia 1819, patriarca Fortunato è detto possessore dcl-pag. 61 del toni. I, ed unico che abbia ve- la sede dell’evangelista san Marco e del duto la pubblica luce. vescovo santo Erniagora ; ma T intitolazio- (2) Ved. il Muratori, Annal. cTItal. ne stessa diPatriarcha gradensis aggiun-ann. 776. tavi contraddice a quell1 asserzione, perchè (3) Le note cronologiche del diploma nè san Marco nè sanf Ermagora furono sono così : Tdus augusti in sacro palatio mai possessori della sede gradesc.