300 LIBRO n, CAPO Li. su cui vedevansi effigiati i due sanli protettori di quella diocesi. Ermagora e Fortúnalo. Anche a Parenzo fu accollo con molta pompa dal vescovo, il quale andò a bordo a complimentarlo, ed invitollo a scendere e visitare la chiesa di san Mauro ; ed egli assai volentieri gli volle essere condiscendente. Vi discese con tutta 1' armala si per cominciare l’impresa sua dagli atti della religione, e si per mostrare agl’ istriani quanto poderose fossero le sue forze. Altrettanto avvenne a Pola. Ed a lui, si a Parenzo che a Pola, il popolo giurò fedeltà ed ubbidienza. Proseguì quindi il viaggio verso il procelloso Quarnero. Ivi le isole di Cherso e di Ossero erano possedute d» slavi-croati : ma fu tanto il timore, da cui furono colti quei barbari alla vista delle imponenti forze dei veneziani, che tulli a gara, slavi e croati ed illirici, sì di quella, come delle circonvicine isole, corsero a prestare omaggio ed a giurare obbedienza all’Orscolo. Egli si tratlenne in Ossero, per solennizzare la festa di Pentecoste : nella quale occasione ebbe la compiacenza di udire nel sacro tempio, in mezzo alla religiosa funzione, cantarsi le sue lodi dal clero e dal popolo, siccome solevasi fare cogl’imperatori c di Oriente e di Occidente. Passala quella solennità, partì alla volta di Zara ; e là similmente il vescovo, il clero e gli abitanti lo accolsero onorevolmente, gli prestarono omaggio e gli promisero fedeltà. Altrettanto fecesi in Veglia ed in Arbe. Ai quali gloriosi progressi delle veneziane soldatesche avrebbe voluto opporre resistenza il feroce re Murcimiro : ma sì conobbe ad esse inferiore di troppo, e perciò intraprese Irattative amichevoli per mezzo di ambasciatori, lusingandosi di potere in frattanto prolungare le cose, finché gli fossero forse arrivati aiuti di navi, di armi e di armati. Ma il doge sprezzò ogni maneggio e proseguì la sua impresa. Dieci navi potè unire insieme il barbaro croato, e mandarle a raddoppiare una squadra di altrettanti vascelli naren-tini, che sapeva egli ritornare dalla Puglia; e con queste forze pretendeva di trattenere i progressi della poderpsa flotta veneziana.