r 194 LIBRO 11, CAPO XX. consentanea all’ indole di quei tempi e alla popolarità di quella democratica repubblica, continuò per alcuni secoli ; e soltanto allora, io credo, rimase abolita quando 1’ aristocratica delicatezza ebbe a schifo un avvicinamento si familiare dell’ infima classe dell’ umana prosapia. Al proposito di qtiesta ricompensa, eh’ ebbero dalla repubblica i servi e i soldati del-doge Pietro Tradonico, noterò, essere favoloso del tutto il racconto dell’ annotazione, cui, perciocché aggiunta ad un codice della cronaca del Dandolo, esistente nella biblioteca ambrosiana di Milano, il Muratori (1) accettò; cioè, che i veneziani siano accorsi in aiuto dei veronesi contro gli abitatori del lago di Garda, e che i prigionieri, fatti in quel combattimento, siano stati mandati a popolare Poveglia. Nessuna delle cronache nostre ne fece menzione giammai. CAP O XX. Guerre dei veneziani sotto il doge Orso Parlecipazio I. Ma neppur questo nuovo doge fu quello, che potesse tosto governare in pace lo stato, di cui avevanlo scelto a capo : le ricominciate guerre cogli slavi da prima, e poscia coi saraceni, lo tennero per lungo tempo occupato nel maneggio delle armi. Gli slavi, resi più audaci per le conquiste, che avevano fatto sul mare colle loro piraterie, s’ erano già inoltrali nel Friuli, nella Carintia, nella Stiria e lungli’ esso le rive del Danubio, e quanto più raccoglievano di spoglie, tanto più si facevano baldanzosi ed infestavano il mare e v’ impedivano la libertà del commercio. Orso Partecipazio conobbe il bisogno di frenarli alfine, e vi si accinse nell’ anno stesso della sua esaltazione, o tuli’al più nel seguente; cioè nell’864 o ncl-1' 86ìi. Armò quindi una grossa flotta, fece vela verso la Dalmazia, (i) Rcr. Ital. Script., tom. XII.