326 LIBllO III, CAPO VI. non solo dai greci, ma da ogni altro popolo altresi. E quando in Rialto s’ ebbe notizia dell’ imminente arrivo del nuziale convoglio, il doge Pietro spedi ad incontrarlo numerosa flotta di barche, tutte adornate a gala sontuosa; ed egli stesso sulla sua uscì dal porto e 10 ricevette e lo condusse sino al palazzo ducale. Tulle le isole ne festeggiarono 1’ arrivo, e per più giorni la città non si occupò che di spettacoli, di conviti, di squisiti divertimenti : e tanta fu 1’ affluenza di gente accorsavi da ogni parte, che il Sagomino non esitò ad affermare, « nessuno ricordarsi, che allegrezza simile siasi » veduta giammai nel nostro paese. » Tra le tante cose preziose, che gli sposi recarono in questa occasione da Costantinopoli, devo ricordare il corpo di santa Barbara, vergine e martire di Nicomedia, il quale si conservava nella imperiale cappella sino dai tempi dell’ imperatore Giustino, nel secolo sesto. Questo corpo fu depositato nella basilica di san Marco, donde, quattro anni dopo, fu trasferito a Tornello, per le istanze di Orso vescovo e di Felicia sua sorella, badessa del monastero di san Giovanni Evangelista, figliuoli amendue del doge ; e in fine, quando quel monastero andò soppresso, circa i primi anni del secolo presente, fu trasferito alla chiesa parrocchiale della contigua isola di Burano. Ivi fu collocato sul primo altare a sinistra di chi entra per la porta maggiore; e tuttavia vi si conserva. Dirò bensì, che una reliquia di tanta importanza vi è tenuta con una indecenza e trascuratezza degne veramente e della rozzezza di quegl’isolani e della indolenza con che sorveglia alle sacre cose 1’ odierna curia patriarcale. Ho voluto parlare determinatamente di questo corpo della santa vergine nicomediese, perchè 1’ autorità del Sagomino , 11 quale scriveva ciò che avveniva a’ suoi giorni, valga ad assicurare l’esistenza di queste preziose spoglie nelle nostre lagune, sino dal principio dell’ undecimo secolo , contro le pretensioni degli scrittori di Rieti, i quali sostengono, che santa Barbara, la nicomediese, riposi sotto il maggior altare della loro chiesa cattedrale. Bensì di una santa Barbara reiyine e martire si ha memoria colà