50 LIBRO IX, CAPO IV. dell’ isola di Murano, la quale per 1’ addietro non aveva avuto che pochissime case, sparse nella vastità di frequentissimi giardini ed ortaglie. Tuttavolta non erano esse cosi da doverla riputare un’isola spopolata. Più chiese e più parrocchie vi esistevano, delle quali poco appresso dirò. Qui frattanto devo notare, che per siffatto accrescimento di popolazione vi fu stabilita una podestaria, e ne fu primo podestà Nicolò Contarmi, a cui fu affidata ogni giurisdizione civile e criminale. Ed altri avvenimenti che appartengono al tempo di questo doge, furono gli acquisti di Almissa e di altri luoghi in Dalmazia. Ma rinunziato eh’ egli ebbe la ducale dignità, fu tosto radunato il consiglio grande e si venne alla elezione del successore. Dissi tosto, perchè non se ne aspettò la morte, come sembra abbia voluto intendere il Laugier, cosi narrando : « La morte di Jacopo Conta-» rini seguì poco dopo il suo ritiro, ed ebbe per successore » ecc. Il Contarmi, siccome ho detto, rinunziò a’ 6 di marzo ed a’ 6 di aprile morì : il novello doge fu eletto nello stesso mese di marzo. Egli fu Giovanni Dandolo, assente in quel momento da Venezia, « ambasciatore chi dice fuori per la repubblica e altri dicono che » gli era conte ad Ossero : » così Marin Sanudo, sebbene altri narrino invece, eh’ egli fosse governatore o rettore dell’ isola di Arbe (1). Checché s’ abbia a dire di questa incertezza degli storici quanto al luogo e all’ uffizio, in cui Irovavasi allorché fu eletto, certo è per altro che da tutti ne fu udita con sommo giubilo l’elezione, ed egli tra le acclamazioni universali e le feste di tutta la città venne ad assumere lo splendidissimo grado, a cui la patria innalzavalo. (i) Laugier lo dice governatore dell' itola di Chers».