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 » agli uftici, a cui era chiamala ili prestarsi la fabbrica, e, quan-» tunque stretto dalle leggi proeusiee del loco, con quelle Ire » logge sporgenti non tolse al comodo e pervenne ad allargare » nella parte inferiore la fronte, conseguendo per tal modo il più
 •	felice risultaiucnto. Concorrono poi ad accrescere vaghezza al-» 1’ edificio ed effetto pittorico, e quelle terrazze scoperte rispon-
 ■	denti alle logge indicate e il corpo centrale che quelle sovrasta,
 », la di cui graziosa, cima viene assai bene coronala dai due atlanti,
 •	che con facile mossa curvati, sorreggono il globo raminco sor-» montalo da! simulacro, pur raminco, girevole della Fortuna. • Tal è lo stato odierno della descritta fabbrica ; la quale, per essere poco discosta dal grandioso tempio di santa Maria della salute, prese il nome, cui nella sua primitiva origine non poteva avere, perché quel tempio non per anco esisteva, di Dogana della salute (1 ).
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 fiUripliiia cplvrna- del clero oeneto e suoi rapporti col governo civile.
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      Dalla storia civile di uno stalo non può andare disgiunto l'esame altresì dei rapporti, ch’ebbe esso colla religione e Coi ministri di questa. Perciò la disciplina esterna del clero di Venezia e delle cittì»,che appartenevano alla repubblica di Venezia, deve necessaria-incule avere le sue pagine nella storia ; né lo storico di Venezia la pui) di questo suo diritto fraudare. F quanto alla disciplina ecclesiastica delle varie diocesi, che componevano lo 9talo veneto, essa non differiva punto, nella sua base, dalla disciplina generale di tutte le altre Chiese cristiano-cattoliche: il patriarca di Grado aveva la supren:«a giiv/sdizionc metropolitica sopra le chiese vescovili del-1’ estuario; ciascun vescovo avevaia sul clero della propria diocesi,
      (i)	Chi bramasse averne più copiose pubblicò in un suo opuscolo stampato in ed interessanti notizie, consulti il Lazzari, Venezia nel li^o. che, sulla fede del Bennoni. parecchie ne
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