1 1 LIBRO X, CAPO V. » umide delle vostre lagrime. Piangete, figlie di Sion, sui vostri » capi, che v’ hanno abbandonato : piangete sul sommo pontefice, » sui cardinali, sui prelati c sul clero, piangete sopra i re, i prin-» cipi, i baroni c i guerrieri cristiani, che dormendo nel seno delle » delizie, mentre vantavansi d’ essere generosi combattenti in que-» sta valle di lagrime, lasciarono senza difesa colesta città piena di • popoli cristiani, c 1’ abbandonarono in una vasta solitudine, come » una pecora in mezzo ai lupi. Gli uni, montati sopra bei cavalli, » hanno obbliato le tribolazioni e le miserie di Acri : gli altri, giunti » al colmo degli anni e in mezzo alle pompe e alle vanità del mon-» do, invece di governare la Chiesa collo spirito di devozione e di » umiltà, seduti sulle cattedre d’ iniquità, hanno speso il danaro de-» stinato ad opere pie, hanno innalzato torri superbe e costrutto » magnifici palazzi, eh' essi adornano di preziose pitture d’ ogni » genere. Per provvedere a tante spese, si portano via con mezzi » leciti e illeciti la sostanza dei poveri : mangiansi i loro averi. Ep- • pure vennero scelti tra il popolo come uomini sani, capaci di » governare la chiesa c di essere dispensatori dei beni e della fede » di Cristo. Ma, ahimè ! questi uomini, che avrebbero dovuto cs-» sere stati previdenti ed illuminati, hanno lo spirito turbalo dal » furore della sregolatezza, dall’ impurità de’loro desiderii, dal peso • delle loro ricchezze, dalle inquietudini dell’ avarizia. Puossi dire » di loro ciò che disse il salmista : S’ innalzarono sino al cielo e • scendono in fondo dell’ abissò : sono turbati e vacillanti come f uomo » ubbriaco : tutta la loro salvezza è sparita. Altri nel fiore dell’ età » avviliscono la loro ragione colla mollezza dell’ anima e colla bas-» sezza dei loro vizi. Eglino sono occupati tutto il giorno ad inse-» guire bestie selvatiche con una moltitudine di cani, e mandando » innanzi cani da caccia; e tutto ciò per pigliare un vile cinghiale • od un cerbiatto rognoso, nel mentre che trascurano i loro nego-» zi ; affidano alla sorte le redini dei loro governi, esponendosi per ■ tal guisa ai pericoli di una morte senza gloria. Di loro disse » Abacuc : Ove sono quei principi delle nazioni, che dominano sulle