A V'HO 1310. 281 cioè a’ 18 luglio ilei 13li» (non del 1318); fossero trasferite le imposte della porla principale «li quel palazzo a servire ad uguale ufficio per la porta maggiore nella chiesa de’ santi Vito e Modesto, nel giorno della cui festa era slata dissipata la congiura, ed alla cui chiesa recavasi annualmente il doge in quel di medesimo, come dovrò dire in appresso. Per chiudere intieramente la serie delle nolizic, che hanno relazione al palazzo del Tiepolo e alla sua memoranda colonna d’infamia, ricorderò, che gli eredi del sunnominato Angelo Quirini, il (piale avcvala trasferita ad Altichiero, la vendettero nel 1829 ad Antonio Sanguineo negoziante di anticaglie; e (|uesti la rivendette poco dopo al duca Francesco Melzi, il quale la collocò nella sua villa deliziosa sul lago di Como, fabbricala da suo zio Francesco, già presidente della repubblica italiana e duca di Lodi Quanto poi al silo, ove nel 1785 era slata trovata, acciocché non ne andasse perduta alfallo ogni memoria, fu posta nel selciato, presso l’angolo dietro la chiesa di sant’ Agostino, una pietra, su cui leggesi scolpila la indicazione : LOC. COL. HAI. THE. MCCCX. !Ne fece la spesa il municipio, e vi fu collocata il di <* dicembre dell’ anno 1841. Ci è fallo inolile sapere dal libro Presbiter deil’Avogaria del comun e della Cancelleria ducale, e ne conservò memoria anche il nostro cronista Sanudo, che « fu fallo un epigramma latino da es-» sere posto a sant' Agostino, dov' era la casa di Bajamonte Tie-» polo, la quale fu rovinata et tamen fu posto volgare, come appare » nel dello libro (1). » Meglio si pensò di porne memoria in italiano, (t) Sono parole del Sanudo nella pag. 773 del lom. XX1J del Muratori, Htr. Uni. Script. , VOL. IH. 36