12 LIBRO IX, CAPO I. Venezia erano siate spedite a quella volta, tostochè s’ era avuta notizia dell’ infortunio avvenuto ; ed a questa divisione navale appartenevano le due galere predate. Nè già il solo Marco Micheli, come fa supporre il Peruzzi, ebbe a dare soddisfazione del mal esito dell’impresa : lo dovette dar anche l’allro comandante Giovanni Tiepo-lo. Ed ambidue, dice il Sanudo, « per pusillanimità dei quali gli » anconitani presero due galere, furono condannali a pagare al co-» mune cento marche d'argento per uno e fu fatto capitano in luogo » loro Pancrazio Malipiero. » Ned è meno inesatto il proseguimento del racconto, che ci fa il dotto storico anconitano ; anzi, (pianto più egli s’ avvicina allo scioglimento dell’ impresa, tanto più si allontana dalla verità. Sotto 1’ anno 1277, cosi continua a narrare : « Nuovi e più poderosi ap-» prestamenti di guerra sollecitavano i veneziani. Commovevano ì » fermani ed altri popoli marchiani contro Ancona, deputati a ciò » Ruggiero Morosino (1) e Piero Giustiniano (2). Coll’ aiuto di » quelli afforzatisi meglio, con una nuova e più poderosa flotta, con » sopravi truppe da sbarco, non osando gli anconitani opporsi loro » con nuova battaglia, in tanta inequalità di forze, poterono i veneti » stringere Ancona di assedio per mare e per terra. Nella difesa » però delle mura non furono meno prodi e valorosi : alle oppugna-» zioni con sommo valore ripugnavano : uscivano talora a vigorosi » assalti contro gli assedianti ; spesso dopo onorate fazioni torna-» vano vincitori ; traevano Y assedio in lungo. Ma i cardinali, che » dopo la morte di Giovanni XXI si erano ridotti in conclave, sol- * leciti della sorte di una sì ragguardevole città della chiesa, al » doge e alla signoria di Venezia indirizzarono una lettera egual-» mente piena di dignità e di forza, che io credo pregio dell’ opera » il qui riportare: La repubblica di Venezia, scrivevano, sempre es- • sere stata devotissima alla romana chiesa, nelle prospere cose fedele, » nelle avverse costante ; questi esempli avere i maggiori tramandato ai (i) Morosi ni. (2) Giustiniani.