àn.no 1312 323 senza pompa, né monumento sepolcrale, né mortuaria iscrizione. Ciò probabilmente a cagione delle censure ecclesiastiche da cui tuttavia era legala la repubblica. La sua morte é segnata, presso i nostri storici e nelle cronache nostre sotto, il giorno 3 di luglio del 1312: 1’anacronista Laugier la segnò invece sotto il dì ik luglio dell' anno 1311 ; cioè quaranta giorni prima che fosse fatta doge. Novello attestato della esattezza e diligenza di lui, nel narrare le nostre storie. CAPO V. Il doge Giovanni Soranzo. Riconciliazione dei veneziani col papa. Non rimase lungamente vacuo il seggio ducale dopo la morte dellloZorzi: in capo a dieci giorni fu eletto ad occuparlo Giovanni Soranzo, uomo di cospicua prosapia, quanto fermo ed intrepido nell’ affrontare i pericoli per lo bene della patria, altrettanto esperto ed insinuante nel maneggiarne gli affari. Egli s’ era trovato alla guerra di Ferrara, ed era stato nominatamente compreso tra quelli, su cui il delirante Clemente V aveva rovesciato 1’ amarissimo fiele della pontificale sua rabbia : il suo nome si legge nella famosa bolla di quella ingiusta scomunica (1). Ma questa particolare impronta d' ignominia ecclesiastica, anziché averne scemato nella nazione 1’ affetto e la stima, lo aveva reso più caro e più largamente meritevole della primaria dignità dello stalo. Imperciocché i veneziani, saggi e giudiziosi apprezzalori delle ragioni e dei limiti, che distinguono la civile dall' ecclesiastica giurisdizione, quanto veneravano ossequiosamente nella persona del papa il vicario di Gesù Cristo, altrettanto vegliavano a tutelare i lor civili diritti contro le ambiziose prelensioni del papa, temporale imperante ; e siccome (i) Veti, nella pag 2o3, nella noi.