4 3k LIBRO XII, CAPO XV. pubblica fede. Tanto ciò é vero, che quando si decretò di risarcire la memoria di Antonio Foscarini, condannato innocente, vi si fece analoga annotazione ; e che, mentre di ogni altro defunto, colà registrato, era lecito il darsi ad ogni inchiesta di private persone la fede di morte ; non la si poteva dare però, se non colla permissione del Consiglio dei dieci, quando fosse stata di taluno dei rei giustiziati in secreto, dei quali la morte si voleva ignorata dal pubblico. Questi registri esistono tuttora e si possono vedere da chiunque ne volesse avere più estese notizie. Su di essi fece diligenti indagini lo studioso amatore delle patrie memorie don Valentino Giacchetti, presbitero (1) onorario e sacrista della chiesa di san Marco. Ora, se nei moltissimi volumi dei registri criminali del Consiglio dei dieci e delle altre magistrature ; se negli antichi libri mor-tuarii della parrocchia ducale ; se nel catalogo di tutti i giustiziati, dal principio sino al termine della Repubblica, non si trova mai una sentenza, che condanni chicchessia ad essere annegato nel Canal Orfano; non una nota, che ne indichi morto taluno in quelle acque; come si avrà tuttavia la sfacciataggine di persistere in voler narrare quella baja ? In molti casi, oltre al supplizio di morte ed al bando, si poneva, per ordine del Consiglio dei dieci e degli altri magistrati, una lapide d’infamia, su cui erano scolpiti il nome del reo, le sue colpe, la sua condanna. Di queste se ne possono vedere parecchie, tuttora incastrate nelle pareti del palazzo ducale : esse per lo più portano il nome di nobili veneziani. Per 1* esecuzione degli ordini del tribunale dei dieci servivano pochi ministri inferiori, che nominavausi fanti: ed era tanta la forza morale di questa magistratura, che non eravi chi non cedesse ad una parola di un fante dei coi (2) e non (t) La qualità di presbitero fu intro- na. Ne dirò di più jiella storia della Chiesa dotta nel clero secondario del capitolo me- veneziana, che sono per pubblicare, tropolitano di Venezia, dopoché questo fu (2) Fante dei tapi del C.° dei X, di cui trasferito dall'antica cattedrale alla odier- si valevano anche gl* inquisitori di Stato.