*i«o 1311. S21 • san Zau Ballista delli Putti : alcuni dicono, che fosse nella chiesa » di san Marco dove è il Battisterio. Nè furono fatti i soliti fune- • rali de’ principi sì perchè 1’ era escomunicato dal Pontefice, sì • etiam perchè essendo sia odiato dal popolo in vita si dubitava » che '1 popolo non facesse qualche sollevatane et disordine nella » morte al corpo suo. 11 qual dappoi fu portato a san Giprian di • Muran et ivi fu sepolto. > Ed aggiunge il Sanudo, che • non si » vede 1’ arca né alcun epitaffio, se non un avello in chiesa senza • lettere : » e ciò fuor di dubbio per le suindicate cagioni. Né qui tralascierò di avvertire ciò, che anche altrove ho notato (1): 1’ anacronismo del Laugier, il quale attribuì a merito del doge Gradenigo le saggie determinazioni circa I' uffizio della Inquisizione contro le eresie ; c qui ne parlò lungamente ; e, affastellando le date, confuse le notizie, che appartengono al doge predecessore, colle leggi che furono dei dogi successori, e formò un racconto su quella magistratura, eh’ è lutto degno della meschina crilica e della magra erudizione di lui. Non rimase lungamente vacuo il seggio ducale : dopo dieci soli giorni dalla morte del Gradenigo, fu elelto a succedergli Marino Zorzi, cui gli stranieri, i quali sdegnarono forse d’inserire nella loro storia un vocabolo veneziano; o piuttosto i Iradutlori della loro storia, non conoscendo punto i cognomi delle famiglie veneziane, pretesero di correggere uno sbaglio, e lo Iradussero in italiano, dicendolo Marino Giorgi, oppure Giorgio. Egli contava allora I’ età di »eltantadue anni (2), perciò fu di Iroppo breve durata il suo governo : non fu che di dieci mesi ed altrettanti giorni. Religiosissimo egli era ed in venerazione presso tulli, per la sua probità e saggezza; e sì che lo chiamavano il santo (3) : ed era anche ricco. Fu eletto, potrebbe dirsi, per fortuita combinazione, piuttostochè per determinala volontà degli elettori Al quale (0 PaK. 65 di questo voi. (3) Sanudo, Vit. dei dogi. (a) Non era più che ottuagenario, come scrissero il Laugier « il Darti. VOL. III. 41