LIBRO X. DALLA PACE COL PATRIARCA DI AQUILEJA SINO ALLA SERRATA DEL MAGGIOR CONSIGLIO. CAPO I. A Tripoli, difesa dai veneziani, è presa dai turchi. • Gli atlari de’ cristiani nella Siria peggioravano sempre più, perchè le disunioni e le guerre, che laceravano 1’ Europa e particolarmente 1’ Italia, rendevano impossibile il mandare colà soccorsi »li armale e di denaro per sostenersi. Poteva ben egli il papa Nicoli» IV far predicare la crociata ; ma nessuno lo ascoltava, perchè tulli si occupavano delle cose vicine e non si curavano delle lontane. Intanto Kalel sultano di Egitto, nell’ anno 1289, era andato con numeroso esercito sopra Tripoli, ne aveva stretta di assedio la cillà, e, dopo avervi dato vigorosi attacchi, se n’era impadronito. I principali difensori di essa erano stali i veneziani, che vi si trovavano : perciò il sultano, toslochè vi entrò, li fece trucidare tutti, quanti erano, irremissibilmente e con islraordinaria crudellà. Nè contento di ciò, la fece smantellare intieramente, acciocché mai più non vi facessero nido i cristiani. Gli ambasciatori veneziani ¡Nicolò Quirini dalla Cà grande e Marco Bembo, che si trovavano allora presso al pontefice in nome della repubblica, lo informarono dell’ avvenuto e lo stimolarono a lare una crociala, onde ricuperare quella città, importantissima per le loro viste commerciali. Venti galere furono destinate a tal uopo; quali, secondo I’ opinione di alcuni, sarebbero staie armate a vol. m. 12 i