anno 1290. 1Ò5 cagione de' mali, che proviamo presentemente ; ma noi dovevamo almeno opporvici colle nostre esortazioni e co’ nostri pareri. Coloro, che hanno orecchie per ascoltare, ascoltino, e chi può intenderci, c’ intenda. Ahimè! sino adesso noi non abbiamo fatto quello che avevamo promesso, e noi ne siamo castigati. Sebbene non possiamo schivare del lutto il furore di questa barbara nazione, non dobbiamo però lasciar di tentare tutto quanlo può allontanarla da noi. Ora è più chiaro del giorno, che se cadremo nelle mani di quei crudeli in qualsiasi maniera, per diritto di guerra, cioè, o per accordo, non dobbiamo aspettarci pietà da loro, principalmente quando non trovino nella nostra città le dovizie e le mercanzie a cui agognano, e le donne e le fanciulle che già vantaronsi di voler disonorare. Noi dobbiamo adunque preferire di vendere caramente la vita colle armi alla mano, piut-tostochè sottometterci ai loro voleri, principalmente dacché veg-giamo, che non havvi modo alcuno di sfuggire dalle mani di costoro. Poniamo pertanto la nostra fidanza nel Signore, di cui difendiamo la causa, nè altri v’ ha, in cui possiamo sperare, giacché è scritto : Vale meglio confidare in Dio che negli uomini: vale meglio sperare nel Signore che nei principi. Facciam conto, che un cristiano valga per cinque o sei saraceni, perciocché de’ nove mila difensori, che noi avevamo nel momento, in cui ritirossi il re di Cipro, ce ne rimangono soltanto sette mille, e ventimila nemici vennero jeri stesi al suolo per le strade della città. Le cose così essendo, confortiamo il nostro animo e il nostro coraggio : aspettiamo ciò che avrà ad arrivarci : poniamo in custodia di nostro Signore il valore, che può servite a difendere la città ; speriamo. che noi polremo sempre proteggerla colla nostra fedeltà verso colui, che disse ai suoi apostoli, come dice a voi : Se avete la fede, tutto, quanto domandate in mio nome, vi sarà conceduto. Voi ben lo sapete, e ciascuno di voi ne può giudicare da sé medesimo, che se alcuno di voi fosse trascelto dal suo legitlimo signore per difendere l’onor suo contro uno o parecchi, non v’ ha vol. m. li