anno 1490. 109 funestissima per li cristiani fu dato il seguale di un nuovo assalto. Allo spuntare del dì, l'esercito mussulmano era tutto in arme, ed il sultano incoraggiava i soldati colla sua presenza. L’ investimento e la difesa della città furono assai più vivi ed ostinati, che non nei giorni procedenti. Cadevano bensì sul campo di battaglia sette saraceni per ogui cristiano, ma potevano i primi rimediare alle loro perdite, laddove quelle dei secondi erano irreparabili. I saraceni rivolsero un’ altra volta ogni loro sformo contro la torre e la porta di sant’ Antonio. Erano già costoro sulle rovine delle muraglie quando i templari presero 1’ audace partito di uscire dalla città e d’assaltare il campo mussu’.mano. Trovarono essi l’esercito nemico in ordinanza : dopo un sanguinoso combattimento riuscì ai saraceni di respingere i cristiani e d’ inseguirli fino sotto alle mura. Il gran mastro del tempio colpito da una freccia cadde in mezzo a’ suoi cavalieri ; nello stesso tempo il gran mastro dello spedale riporti» una ferita, che lo costrinse a togliersi dalla mischia. Allora la rotta diventò generale, ne più rimase speranza di salvare la città. A mala pena avanzavano mille guerrieri per difendere la porta di sant’Antonio contro 1’ intiero esercito mussulmano. I cristiani, obbligati adunque a cedere alla moltitudine dei nemici, s’ incamminavano alla volta della magione del tempio, posta dalla parte della marina. Un velo di morie coperse in quel punto Tolemaido : • i saraceni fa-cevansi innanzi avvampando di furore : non v’ ebbe contrada la quale non diventasse teatro di strage: avveniva un combattimento per ciascuna fortezza, per ciascun palagio, all’ingresso d’ogni piazza, ed in tutte coteste zuffe rimase ucciso sì grande numero di persone, che, al dire di uno storico, si camminava sui morti, come sopra un ponte. Allora, quasi che il cielo avesse voluto dare il segno della distruzione, scoppiò sulla città un violento temporale, accompagnato da pioggia e da grandine : il cielo si oscurò talmente, che a mala pena distinguevansi le insegne de’ combattenti e pote-vasì scorgere qual vessillo sventolasse sopra le torri. Tutti i flagelli concorrevano a desolare Tolemaidc : s’ aecesc un incendio in