U2ÌI Mimo XU, CAPO XVI. volto (li queste rimasero tuttora alcune iscrizioni ; probabilmente eseguile con un chiodo, od altro ferro appuntito, delle quali dirò qualche cosa in appresso. Tanto quelle del piano inferiore, quanto quelle del piano supcriore, ricevevano luce da un foro rotondo, di un mezzo piede di diametro, difeso da una crociera di ferro, il quale corrispondeva ai corridoi od anditi, su cui metteva la porticina di ogni camerotto : gli anditi ricevevano lume alcuni dall'atrio, ossia dal porticato del cortile del palazzo, cd altri da piccole finestre verso il canale o rivo della Paglia. I camerotti, che, scendendo dalla prima delle due ultime scale, servivano alla Quaranlìa criminale, erano, come ho dello, sei: tre di luce derivata da un corridoio illuminato da una finestra, difesa da doppia, inferrata, u che guardava sull’ atrio del palazzo dal lato delle ripe, che oggidì si tengono chiuse; e questi, perciocché molto buii, adoperavansi per gl’ inquisiti convinti dalla legalità delle prove, ma che non per anco avevano voluto confessare il loro delitto: gli altri Ire avevano molto più di luce, perciocché corrispondenti al corridoio, che guardava sul canale suddetto, ed aventi, invece del piccolo foro rotondo suindicato, un balcone più largo o più allo; largo due piedi e mezzo, allo due piedi; munito di doppia inferrata. Qui si chiudevano gl’inquisiti, che avevano confessalo la loro colpa. Gli altri (piatirò che sul medesimo piano si vedono, c che appartenevano al Consiglio dei dieci, hanno la luce scarsissima, siccome i primi che ho nominato. L’ uscio di ciascun camerotto, indistintamente d’ ambi-due i piani, è allo Ire piedi e mezzo, n é largo due; ed é falsa perciò la notizia, che ne diede il Mulinelli (l), dicendo le porte delle nove scerete del piano inferiore cotanto basse, da esser uopo, per entrarvi, andare catyone. lo vi sono entrato c chiunque lo voglia può entrarvi, senzJ aver d’ uopo di andare carpone, ossia camminando volle mani per terra. Gli anditi e le scale erano muniti a quando a quando or da cancelli di legno, ora da grosse porte, (i ) Annuii urbani di Venezia, sgc. XV, pag. a65.