ANNO 1315. 341 » avere bisogno perchè non potesse assumere pretesto di maltrattarli. • Ma Giustiniani fu esatto a non uscire dai limiti, che gli prescrivc-» vano le sue istruzioni : non avendo trovato ostilità da vendicare, » si ritirò senza averne commessa alcuna e ritornò a Venezia a » calmare i timori della Repubblica. » Quanta contraddizione in questo racconto dello storico francese, paragonalo con ciò e che ho narralo su tale argomento, e dovrò tosto narrare, sulla fede dei nostri antichi cronisti! 1 quali ci fanno invece sapere, che il Giustiniani andò colla sua squadra sino a Pera; che di là egli mandò sei galere nel Mare-maggiore ; che queste predarono diciotto navigli genovesi, carichi di biade ; che i genovesi per riscattarseli sborsarono al comandante della squadra veneziana diciotto mila ducali d’oro; che questo pagamento fu eseguito entro il periodo di ventidue giorni; che tullociò aveva operato il Giustiniani per diritto di rappresaglia, in compenso delle navi veneziane predate prima dai genovesi e riscattate dai nostri coll’ esborso di un migliajo di ducali d’ oro per cadauna ; che le galere della repubblica, dopo colesti fatti, se ne ritornarono in patria. Esposta così la verità del-T avvenuto, mi resta soltanto a chiedere, quale delle due narrazioni possa meritar fede ; se quella del Laugier, non attestala da veruno storico documento, ovvero quella degli scrittori nostri, uniformi nell’ asserire tutlociò che io narrai ? Ed aggiungerò altresì, sulla fede di alcuni cronisti, a cui non contraddicono gli altri, che vi passano sopra senza farne parola ; nè il silenzio di qualche scrittore può mai essere appoggio a negare un fatto che da tal altro si narra ; aggiungerò, io diceva, che le principali rappresaglie, esercitate dal comandante della squadra nostra contro i genovesi, furono sulla colonia, che questi avevano in Galata (1). Notano alcuni cronisti anche « uno scontro dei nostri cogl’ in-» glesi nei mari di Fiandra, e dicono avere i nostri ottenuta (i) Ve