124 LIBRO X, C\PO IX. della Siria. Di ciò per altro non trovo memoria alcuna negli antichi cronisti. Soltanto il Sanudo disse con brevissime parole : » Di poi fu fatta la pace co’dctti genovesi, videlicet depositis armis ; » lo che appunto attesterebbe una tregua, benché non ce n’ abbia esposte le condizioni. E tanto più la si conosce una tregua, perchè, subito dopo le indicate frasi, soggiunge. • Tamen odia num- • quam deposuere. E prosegue inoltre a narrare, ciò, che il Darù inesattamente narrava circa la riuscita infelice della battaglia di Curzola. « Il sopranominalo Marco Basilio ritornato a Venezia fu » messo in prigione e per gli Avogadori di Comune, menalo nei » consigli, fu condannato per la sua pusillanimità a stare un anno • in prigione, dove morì. • CAPO IX. Di Marco Polo viaggiatore veneziano. Tra i magnanimi combattitori, che per difendere 1’ onore di Venezia si arruolarono sotto il vessillo di san Marco, ho nominato anche ii celebre Marco Polo, ed ho detto, eh’ egli prigioniero e ferito fu tradotto in Genova ed ivi chiuso in orrido carcere, ove trovossi con quel Rusticiano da Pisa, che dalla sua bocca udì il racconto dei suoi viaggi e che diligentemente li registrò colla penna (1). Ivi ho narrato alcune cose di lui e de’ suoi viaggi, e mi sono valso del racconto medesimo di quello scrittore, perchè meglio non avrei saputo narrarle. Ivi d’ altronde I’ ho dovuto interrompere, perchè, seguendo il valoroso viaggiatore nelle sue molle peregrinazioni nella Tartaria e nella China, di troppo mi sarei allontanato dagli anni, su cui aggiravasi il mio racconto. Qui pertanto mi sembra il luogo di ripigliarlo, per così seguitare Marco Polo anche nella sua gloriosa prigionia, commemorata testé. (i) Pa^ 34« e seg del voi. II.