32G LIBRO XII, CAPO V. Certo è, elie questo Dandolo non fu il primo nella famiglia ad avere il soprannome di Cane, dunque non potè averlo a cagione di questo immaginato avvenimento ; certo è, eh’ egli era dotato di insinuanti maniere e di una pazienza ¡stancabile nel maneggio degli affari, dunque a queste piuttostoché a quello si dovrà riferire il conseguimento del suo difficile scopo ; certo è, finalmente, che i più antichi cronisti non ce ’1 raccontano, dunque da chi poterono saperlo i posteriori ? Dell' ottenuto perdono diede notizia Francesco Dandolo alla repubblica per mezzo di una lettera, che fu presentata al doge So-ranzo il di 20 maggio 1313 da un nunzio della corte pontificia, facendo noto altresì, doverne essere il prezzo una contribuzione di centomila ducali d’oro da pagarsi a sua santilà. Per tal guisa, se un castigo spirituale era stato sentenziato contro i veneziani per una causa puramente temporale ; ad un prezzo puramente temporale ne fu venduta dal papa ai veneziani 1’ assoluzione spirituale. L’oro della repubblica, e non la favolosa umiliazione del Dandolo, addolcì il fiele amaro di quella collera pontificia. Mi fa poi meraviglia, che la notizia di questa assoluzione sia giunta a Venezia soltanto nel maggio; mentre, se fosse vera la data della pontificia adesione il di gennaro precedente, come narra il Muratori (1) sulla fede del llinaldi, avrebbe dovuto arrivarvi assai prima. Anche la ribellione di Zara fu depressa intorno a questo medesimo tempo, e forse qualche mese avanti la surriferita riconciliazione col papa. Alla quale impresa, dopo la sfortuna di Belletto Giustinian, fu mandato Filippo Belegno, e poscia, richiamalo anche egli in patria poco dopo, gli fu surrogato un Morosini; e questi, dice il Caroldo (2), * se ben fosse di grand’età, non di meno diede 1’ as-» salto a quella ciltà valorosamente; ma essendo stà fatta dalli cit-» ladini mirabil difesa, non potè far altro, aspettando il successore, » che fu messer Guido da Canal, molto pratico nell’ armi; il quale (i) Cron. mis. dell* libr. mare., pag. 184. (a) Annui, d’lui., «un. i3i3.