1.1I1R0 XI, CAPO XVII. C A P 0 XVII. Processi contro i colpevoli. Ho notato poco dianzi, sull’ autorità del libro Preibiler «Iella cancelleria ducale c dell’ Avogaria, che Ireccnseltantaseltc soltanio erano stati i nobili intervenuti al maggior Consiglio, malgrado la gravezza della circostanza e dell’affare, che vi si doveva trattare ; e sebbene in quell’ anno i membri, che componevano quel grande Consesso, fossero novecento. Una scarsezza così considerevole di concorrenti, fece supporre ragionevolmente al doge, ai consiglieri e ai capi della Quarantìa, che il numero dei nemici occulti e secreti fosse maggiore di quello dei conosciuti e palesi. Fu perciò affrettata 1’ esecuzione dai processi contro di quelli, che si conoscevano veramente colpevoli, ò fu rinnovata altresì la pubblicazione del perdono a tutti coloro clic fossero ritornati prontamente all’ obbedienza del doge. Nel nostro cronista Marin Sanudo, siccome pure in molte altre cronache, ci sono conservali i nomi dei congiurati, che appartenevano al gran Consiglio, e le città e i borghi ove furono relegati. Coll’ ajulo e colla guida di queste, rtc darò anche io 1’ elenco. Fu decretato adunque, che andassero A Zara : — scr Bajamontc Tiepolo, ser Enoldo Tiepolo, ser Andrea Tiepolo, ser Andrea Quirini, A Pola : — scr Nicolò Basilio da sanla Sofia, o, secondo altri, da santa Fosca, ser Lorenzo e ser Nicolò Giustinian, fratelli. A limimi : — ser Micheletto Totolo, o, secondo altri, Foscolo, scr Nicoletto Barozzi.