ANNO 1310. 239 » Italia, noi avesse rivolto un’ occiada de tenerezza e de compassion • su la so aluna primogenita, e toco da un giusto sdegno contro i » autori de tanta infamia, con un solo squilo della gallica tromba » noi li avesse fatti rientrar in quel nulla, al qual solamente i me-» ritava de appartegnir. Vien qua tiran detestabile, accostetc .... » Ma dove me lasso trasportar da un troppo giusto risentimento, e » vegno a funestar coll’ immagine dei morti 1’ allegrezza de sto » bel zorno ! Lassemo i despoti nella polvere dei sepolcri, el cielo » li punisse abbastanza col rimorso e la disperazion. In sto zorno » augusto ecc. » Queste parole, pronunziate con un enfasi poetica piucchò oratoria, destarono un maraviglioso entusiasmo negli ascoltatori ; e, pubblicate subito dopo colle stampe, mossero i semi-letterati di allora, come vediamo appunto avvenire ai di nostri, ad investigare nelle storie, da loro non mai conosciute, avvenimenti ed eroi democratici, dai quali trarre partito per farsi maestri di bizzarrie e di progetti degni di compassione e di risa. Trovarono eglino aperto cosi un largo campo a far brillare la verbosa loro eloquenza : sopra di ogni altro il cittadino Richi, coll’enfasi di Pitagora quando trovò l'Ipotenusa, annunziò la scoperta di una cronaca autentica sulla congiura Quirini-Tiepolo ; cronaca notissima a tutti gli studiosi per le molte copie che se ne conoscevano, e ignota forse, in tutta Venezia, a lui solo (i). Spinse tant’ oltre quel meschinello le meraviglie per la sua preziosa scoperta, che, detestando a gonfie gote la severa politica del governo veneziano, che voleva tener celati siffatti scritti, fecesi promotore di una stampa di essa a pubbliche spese, acciocché fosse diffusa a tutti i patrioti amatori della libertà. Nel che tanti trovò aderenti e fautori, tra la turba non piccola dei saputelli del suo calibro, che in breve tempo diventarono illustri sulla bocca di costoro i nomi di Bocconio, di Bajamonte e de’ Querini ; ed invitavansi i fratelli, coe;li ampollosi vocaboloni, esclusivamente (i) Ved. la cit. disscrt. del Tcntori, pag. 120.