ANNO 1310. rivalità personale, di vendetta, di .inibizione, di tirannia. Porterò per tutte, quant’ elleno sono, la testimonianza deH’accredilalissinia cronaca Zancaruola (1), nella quale così leggesi al nostro proposito: » El tradimento, che vuolse far ms. bajamonte Tiepolo, et quel de » cha querini, et .fo del 1510 a dì XV Zugno el di de san Vido » de Luni. In questo inilcsimo et in questo tempo cl fo uno, che • nonieva ms. bajamonte Tiepolo con alguni de cha quirini cl de » cha barocj e da cha basegio con alcuni altri de le Caxade fatte » da nuovo del Consegio, haviando rcnduto appreso de si una gran » parte del populo che sera romaxi de fuora, li liaveva ordinano » di corer a la piazza et al palazo et cazar :ns. Piero Gradcnigo • Doxe et far dose e signor eso ms. bajamonte Tiepolo, et siando • fatto et ordenando el dito trattando per lo dì de san Vido, vien • a dì XV Zugno, la matina per tempo li venne armata manu su la » piaza de San marco con le insegne del dito ms. bajamonte vo-» giando luor e desuspar lonor el la libertade del Comun de Vene-» xia et sottometterla al suo dominio c signoria cl za li aveva par- • tido tutti li beni et Terc del Comun de Vencxia tra loro ecc. (2). » Non voglio altediare di vautaggio i miei lettori con altre testimonianze, per vieppiù confermare la verità del mio assumo, la quale esurberantenienle mi pare assicurata dalle già addotte. Ripeto (1) Cron. di Gasp. Zancarol, a carie 33. « tendere ad una gran parte del popolo di (2) Difficilmente chi non è veneziano n esservi rimasti esclusi ; aveva loro ordi-può intendere il lesto di questa cronaca : » nato di correre alla piazza e al palazzo c perciò io credo di far cosa graia ai miei 1» di cacciarvi il doge Pietro Gradenigo e lettori non veneziani, traducendone il bra- w d’esser fatto doge egli stesso. Ciò essen-no in lingua italiana : il quale è così : « li » do stato disposto ed ordinato pel giorno ” tradimento, che volle fare Bajamonte «di san Vito, che viene a’i5di giugno, « Tiepolo e quelli della casa Querini, nel » vennero quelli, la mattina per tempo, « i3io a’ i5 di giugno, il giorno di san « alla piazza di san Marco, colle insegne di ” Vito, di Lunedì. In questo millesimo e in » Bajamonte Tiepolo, per voler togliere ed ” questo tempo, uno che nominavasi Ba- n usurpare l’onore e la libertà del Comune • jamonte Tiepolo; con alcuni di casa Que- » di Venezia e sottometterla al suo domi-*> rini e di casa Barozzi, e di casa Basegio, » nio e signoria ; ed eglino di già avevano ’»con alcuni altri deltej famiglie .fatte di n partito tra loro lutti i beni e le terre del "recente del Consiglio: avendo fatto in- r> Comune di Venezia. »